In un’intervista pubblicata su Il Giornale, il filosofo Giulio Giorello fa il punto su un tema a lui molto caro nel corso dei suoi studi: l’esistenza di altre forme di vita nell’Universo. Una questione approfondita nel suo ultimo libro intitolato “Un mondo di mondi”, scritto a quattro mani con il fisico Elio Sindoni. Un’indagine su ciò che abbiamo capito sulle eventuali forme di vita che ci circondano, ma anche un viaggio per cercare di sfatare falsi miti e semplificazioni che a volte affliggono il tema dell’esistenza. Secondo Giorello la domanda che riguarda forme alternative di vita a quella terrestre è ancora senza risposta, un terreno affascinante ma sconnesso sul quale non si era mai avventurato neppure Darwin, che aveva sì risposto alle domande sull’origine della specie, ma non a quelle sull’origine della vita. Dubbi che secondo Giorello non riguardano solo la scienza ma anche la filosofia, visto che i primi a porseli concretamente fu Anassagora ai tempi dell’Antica Grecia.



Giorello cerca di circostanziare in maniera molto precisa la ricerca di altre forme di vita nell’Universo, rifuggendo alcune semplificazioni che sono state a volte abbracciate anche da illustri scienziati. Secondo il filosofo, è necessario partire dall’assunto che le leggi fisiche, per come le conosciamo, sono uguali in ogni parte dell’Universo. Questo non vale però per le leggi biologiche, che possono essere profondamente diverse a seconda dei vari ambienti circostanti. Giorello afferma dunque come ridicola la supposizione che possano esserci forme di vita antropomorfe simili all’uomo, in giro per il cosmo. La vita fuori dalla Terra è possibile ma si sarà sviluppata con peculiarità uniche, così come è successo nel nostro mondo: a parere di Giorello cercare alieni antropomorfi significa volersi riprendere una rivincita sul concetto Copernicano che spostò la terra dal centro dell’Universo in una posizione marginale, per affermare così la centralità assoluta della nostra specie. Comprensibile, ma assolutamente poco razionale.



Come detto, con questo Giorello non esclude di certo l’esistenza di altre forme di vita, e anzi nella sua intervista rilasciata a Il Giornale invita fermamente a non smettere mai di cercare, a provare sempre a farsi domande su noi stessi e sull’origine della specie umana. Nel confronto con il fisico Sindoni nella scrittura di “Un mondo di mondi” Giorello confronta il suo punto di vista da non credente con quello di un credente, appunto Sindoni. Alla base della conoscenza deve esserci la curiosità della scoperta, e Giorello vede nell’esplorazione dell’Universo e nella scoperta di nuove forme di vita la chiave per scoprire aspetti inediti della nostra esistenza. Nella lontananza stessa tra le varie forme di vita è racchiuso il mistero dell’Universo: secondo Giorello sarà necessario avventurarsi in questo territorio inesplorato senza pregiudizi, ma con la consapevolezza di essere passati ormai dalla possibilità alla probabilità dell’esistenza di altre forme di vita.

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