Sono passati ormai diversi giorni dalla morte del piccolo Francesco, il bimbo di Cagli curato per un’otite solamente con medicinali omeopatici che non hanno impedito che l’infezione arrivasse al cervello, uccidendoli. Da giorni è sotto accusa il medico che lo aveva in cura, il dottor Massimiliano Mecozzi che ha avrebbe impedito alla famiglia di andare in ospedale quando la situazione si stava aggravando. A parlare delle responsabilità del dottore è tornato il nonno materno del bambino, che si è rivolto all’avvocato Federica Mancinelli per far luce sulla tragica vicenda che è costata la vita al nipote. Ed il diktat per il nonno è solo uno: “Quell’omeopata va fermato, deve pagare per i suoi errori e soprattutto per le diagnosi sbagliate, visto che non ha riconosciuto che l’origine dell’otite di mio nipote era batterica e non virale. Un errore fatale che la giustizia non deve permettergli di ripetere.”



“Non cercheremo vendetta contro il dottor Massimiliano Mecozzi,” ha spiegato il nonno del piccolo Francesco, “ma lavoreremo per fare giustizia per mio nipote. In questi giorni sono state dette tante cose e la nostra è stata dipinta come una famiglia di integralisti. In realtà non abbiamo alcuna recriminazione contro l’omeopatia in se, ma contro il suo uso scorretto: se mio nipote aveva bisogno di un altro tipo di cure il dottore doveva riconoscerlo e agire di conseguenza. Noi non siamo laureati in medicina, ci siamo fidati e le conseguenze sono state terribili.” Nei confronti del dottor Mecozzi la contestazione principale del nonno è quella riguardo il suo atteggiamento arrogante: “Non doveva terrorizzare mia figlia quando le ha imposto di non andare in ospedale. Invece di tranquillizzarla le ha prefigurato scenari apocalittici se si fosse rivolta al pronto soccorso e avesse somministrato tachipirina e antibiotici. Noi non vogliamo vendetta ma giustizia, il dottor Mecozzi deve pagare per i suoi madornali errori.”

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