Da Piazza San Pietro, il Pontefice ha celebrato la Santa Messa per la Pentecoste, con la discesa dello Spirito Santo su tutti i cristiani a 50 giorni dalla Pasqua. «Lo Spirito Santo è il primo dono di Gesù risorto e viene dato per perdonare i peccati: il perdono è il dono più grande, che ci tiene uniti nonostante tutto, nonostante le diversità», sono le prime parole dell’omelia tenuta da Papa Francesco, in un giorno triste e nefasto dopo i fatti di Londra e di Torino in piazza San Carlo. Uno Spirito Santo che crea diversità e fa l’unità, spiega ancora Bergoglio, «plasma un popolo nuovo, variegato e unito: la Chiesa universale. Dapprima, con fantasia e imprevedibilità, crea la diversità; in ogni epoca fa infatti fiorire carismi nuovi e vari. Poi lo stesso Spirito realizza l’unità: collega, raduna, ricompone l’armonia».
Non bisogna essere tifosi ma fratelli, ammonisce il Papa, spiegando come bisogna evitare la duplice tentazione della diversità senza l’unità e dell’unità senza diversità. «Lo Spirito è il primo dono del Risorto e viene dato anzitutto per perdonare i peccati. Ecco l’inizio della Chiesa, ecco il collante che ci tiene insieme, il cemento che unisce i mattoni della casa: il perdono».
Fa impressione rileggere le parole dette ieri da Papa Francesco durante la Veglia di Pentecoste all’interno del Giubileo d’Oro del Rinnovamento carismatico cattolico, alla luce di quanto invece avvenuto ieri notte a Londra, con l’ennesimo attentato terroristico di matrice islamista. La paura che priva ancora una volta di sicurezza e libertà i cittadini innocenti londinesi, una paura che Papa Francesco ieri nella veglia di preghiera ha provato a stigmatizzare proprio in forza di quello Spirito Paraclito che oggi per i fedeli cristiani viene celebrato come discesa dal cielo. «Oggi siamo qui, come in un cenacolo, ma a cielo aperto, perché non abbiamo paura», sentire queste parole quando ancora una volta dopo poche ore civili innocenti vengono uccisi nella sabato notte, fa impressione. Quella “non paura” che può scaturire solo da un fede e da un’amicizia con Colui che questo mondo lo compie e lo crea in ogni istante.
«I martiri di oggi, che sono ancora più numerosi di quelli del passato», ha raccontato ancora ieri Papa Francesco. Parole che calzano alla perfezione con quanto avvenuto ancora una volta in Europa, con civili, cittadini e “martiri” della liberà che sempre più viene messa in discussione. A breve inizierà la Santa Messa da Piazza San Pietro, e di certo quanto avvenuto a Londra ieri verrà ricordato dal Pontefice e da tutti i fedeli accorsi per celebrare la Pentecoste dello Spirito Santo.
La nascita di Dio, la morte e resurrezione, l’ascensione al cielo e la discesa dello Spirito Santo: con la Pentecoste si “chiude” aprendosi al mondo intero il ciclo di vita e realtà presente della fede cristiana. Lo spirito Santo, il “paraclito consolatore”, secondo il Vangelo discende dal cielo per rimanere con gli apostoli e con tutti i cristiani negli anni a venire dopo la resurrezione del Figlio di Dio: lo Spirito fonda l’uguale dignità di tutti i credenti. Ma nello stesso tempo, in quanto conferisce carismi e ministeri diversi, l’unico Spirito, costruisce la Chiesa con l’apporto di una molteplicità di doni. In particolare, con questa festa religiosa centrale nella Chiesa Cattolica, si ricorda l’episodio della discesa dello Spirito su Maria e gli apostoli riuniti nel Cenacolo: in questo modo e da quel giorno, la Chiesa vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario. Qualche giorno fa, nella consueta omelia mattutina in Santa Marta, Papa Francesco ha voluto sottolineare la forza e l’importanza centrale dello Spirito Paraclito nelle nostre vite: «Quale è il mio rapporto con lo Spirito Santo? Io prego lo Spirito Santo? Chiedo luce allo Spirito Santo? Chiedo che mi guidi per il cammino che devo scegliere nella mia vita e anche tutti i giorni? Chiedo che mi dia la grazia di distinguere il buono dal meno buono? Perché il buono dal male subito si distingue. Ma c’è quel male nascosto che è il meno buono, ma ha nascosto il male. Chiedo quella grazia?».
La possibilità di avere un cuore inquieto, sconvolto dalla realtà, mette l’uomo di fronte alla domanda cruciale: Cosa mi dice lo Spirito?, nel senso cosa intende comunicare oggi il Figlio di Dio nella vita di ogni fedele? «Oggi chiediamo questa grazia di ascoltare quello che lo Spirito dice alla nostra Chiesa, alla nostra comunità, alla nostra parrocchia, alla nostra famiglia e a me, a ognuno di noi: la grazia di imparare questo linguaggio di ascoltare lo Spirito Santo», ricorda Bergoglio introducendo questa festa della Pentecoste, il secondo momento più solenne dell’anno liturgico dopo la Pasqua e Resurrezione del Signore.
La Pentecoste è ormai iniziata e proprio in occasione di questa festività sono in molte le aziende e gli uffici chiusi in Austria per permettere ai fedeli di unirsi alle celebrazioni. Il risultato si allontana tuttavia di molto dal messaggio religioso quando si punta lo sguardo a quanto sta accadendo a Lignano Sabbiadoro. In questa prima serata di Pentecoste, le autorità locali hanno infatti comminato 15 multe ad altrettante persone perché ancora in preda ai fumi dell’alcool della notte precedente. Sei in particolare sono state inoltre espulse dalla cittadina in provincia di Udine, che si uniscono quindi ai due ragazzi di Graz già allontanati dalle autorità lo scorso giovedì. La situazione di degrado e sporcizia, come denuncia Il Messaggero Veneto, ha permesso tuttavia alla Questura di Udine di mettere in atto le misure restrittive già annunciate in precedenza. Uno dei sei ragazzi espulsi da Lignano Sabbiadoro è stato infatti sorpreso ad orinare di fronte ad alcuni minori, in pubblico. Niente di più lontano dal messaggio religioso promosso dalla festa della Pentecoste, in cui i fedeli dovrebbero prepararsi a ricevere lo Spirito Santo. “Nel nome di Gesù la pace è possibile oggi”, sottolinea intanto il Papa al Circo Massimo, andando in contro corrente con il clima d’odio alimentato in tutto il mondo dai recenti attentati.
La Pentecoste si avvicina e Papa Francesco è arrivato al Circo Massimo, dove parteciperà all’apposita veglia e alla preghiera ecumenica in occasione del Giubileo d’Oro del Rinnovamento Carismatico Cattolico, organizzato dall’International Catholic Charismatic Renewal Services (Iccrs) e dalla Catholic Fraternity (Cf). A riportarlo è Il Messaggero, sottolineando che il Santo Padre è stato accolto da migliaia di fedeli arrivati da ogni parte del mondo. Una ricorrenza, quella della Pentecoste, fortemente legata allo Spirito Santo: ma come viene rappresentato quest’ultimo nei Testi Sacri? Come riferisce Famiglia Cristiana, lo Spirito Santo assume pochissime volte sembianze umane. Nell’Annunciazione e durante il Battesimo di Gesù interviene sotto forma di colomba, mentre nella Trasfigurazione fa la sua comparsa come “nube luminosa”. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, lo Spirito Santo viene descritto come lingue di fuoco (quale simbolo di vita e morte al pari dell’acqua) o come soffio nel Vangelo di Giovanni (20,22):Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. (agg. di Dario D’Angelo)
Ad un giorno dalla Pentecoste è bene ricordare anche come e dove la Bibbia racconta la discesa sulla Terra dello Spirito Santo. Il brano in questione si può rintracciare al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli. Il contesto è quella di una riunione tra la Vergine Maria e gli Apostoli presso il Cenacolo dell’abitazione della vedova Maria, madre di quello che poi divenne Marco l’Evangelista. Come riportato Famiglia Cristian sulla Bibbia si legge:”Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti, di ogni Nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita, perché ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Erano stupefatti e, fuori di sé per lo stupore, dicevano: “Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?””. (agg. di Dario D’Angelo)
Domani, 4 giugno 2017, la Chiesa Cristiana celebra la Pentecoste. Ma quali sono le origini di questa ricorrenza? Come ricordato da Famiglia Cristina, le radici ebraiche intendevano la Pentecoste come la “festa della mietitura e dei primi frutti”. La ricorrenza cadeva 50 giorni dopo la Pasqua ebraica, segnava l’inizio della mietitura del grano e nei testi biblici è sempre stata definita come una festa agricola. Nota anche con il nome di Festa delle Settimane, la Pentecoste – come si evince dal significato greco, 50° giorno – veniva celebrata a 7 settimane di distanza dalla Pasqua. In questo giorno, originariamente, si ringraziava Dio per i frutti della terra. Soltanto più tardi si aggiunse il ricordo del dono più grande mai fatto al popolo ebraico dal Padre Onnipotente: la promulgazione delle Legge mosaica sul Sinai. Il rituale ebraico prevedeva che nel giorno di Pentecoste tutti gli uomini dovessero recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme e astenersi da qualsiasi tipo di attività lavorativa. (agg. di Dario D’Angelo)
Domenica 4 giugno 2017 sarà la festa di Pentecoste per tutta la Chiesa Cattolica mondiale, dove si festeggia la discesa dello Spirito Santo 40 giorni dopo la Pasqua del Signore e una settimana dopo l’ascensione al Cielo del Figlio di Dio. Per celebrare la festa della “compagnia” di Cristo al mondo in questi due millenni di storia, la Chiesa in ogni diocesi dispone di eventi, momenti di preghiera e adorazioni eucaristiche secondo tempi e modi decisi dalle varie parrocchie. In particolare segnaliamo due momenti significativi per quanto riguarda la Pentecoste a Roma con Papa Francesco, celebrata in due momenti distinti sia oggi che domani: alle ore 16 oggi, in diretta streaming video e tv al Circo Massimo il Santo Padre presiederà l’incontro ecumenico del Rinnovamento Carismatico Cattolico, con numerosi ospiti e leader delle realtà carismatiche da diversi Paesi.
Come riporta l’AgenSir, il programma di oggi sabato 3 giugno prevede momenti di preghiera e gli interventi del predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, e del pastore della Chiesa evangelica della riconciliazione, il rev. Giovanni Traettino. Il Papa, secondo programma, arriverà verso le ore 18 per presiedere la preghiera ecumenica: al termine dell’incontro la Veglia condotta da Papa Francesco dove verrà ricordata e celebrata la Pentecoste. Inoltre, nella giornata di domani domenica 4 giugno e “vero giorno di Pentecoste”, in piazza San Pietro a partire dalle ore 10.30 si terrà la messa di Pentecoste e la recita successiva del Regina Coeli sempre con il Santo Padre Francesco.