Era presente anche Kevin, ieri sera in piazza San Carlo a Torino, in occasione dell’attesa finale di Champions League e che ha radunato nel capoluogo piemontese migliaia di tifosi della Juventus. Kevin ha soli 7 anni ed è una delle oltre 1500 persone rimaste ferite durante il fuggi fuggi esploso in seguito al forte boato sopraggiunto dopo il terzo goal del Real Madrid e scambiato per una bomba. Nel caos, il bambino è stato travolto dalla folla ed è ora fra i tre soggetti in “codice rosso”, le cui condizioni di salute destano al momento la maggiore preoccupazione. Dopo essere stato letteralmente travolto dai numerosi tifosi della Juventus spaventati e feriti, Kevin è stato ricoverato presso l’ospedale infantile Regina Margherita della città ed è attualmente in prognosi riservata, in coma farmacologico. Per il piccolo, la serata di ieri sarebbe dovuta essere all’insegna dei festeggiamenti o, nel peggiore dei modi, della delusione in occasione della sconfitta della sua squadra del cuore, invece si è tradotta in una insensata tragedia. Kevin era andato in piazza San Carlo insieme alla sorella maggiore quando, poco dopo le 22:00, è stato letteralmente travolto dalla folla in preda al panico per paura di un attentato terroristico in corso.
A raccontare oggi i drammatici momenti vissuti da Kevin, è la sorella che, come riporta CronacaQui.it ha dichiarato: “Il mio fratellino voleva solo vedere la partita. All’improvviso uno scoppio e l’ho perso. Poi l’ho visto a terra, lo stavano schiacciando. Per fortuna, un ragazzo ci ha aiutato”. Sono momenti di panico e terrore quelli vissuti dalla sorella del bambino che a 7 anni si è trovato letteralmente travolto dall’incubo di non farcela ad uscirne vivo. Oggi il bambino ha ricevuto la visita del sindaco Chiara Appendino e nella medesima giornata i medici hanno riferito piccoli ma importanti segnali di ripresa. In vista di ciò, nella giornata di domani è possibile che i sanitari possano procedere con il suo risveglio dal coma farmacologico, nella speranza che le sue condizioni possano migliorare ulteriormente con il passare delle ore. Come raccontato dal padre del piccolo, a Torino da 35 anni, i medici hanno parlato di “uno schiacciamento dei polmoni, forse anche del fegato”. Nelle ultime ore l’uomo ha però potuto tirare un sospiro di sollievo. “L’ematoma alla testa si sta riassorbendo, i polmoni respirano meglio”, ha spiegato, nella speranza che domani possano giungere notizie ancora più confortanti.