Valentina Ventura, la madre di Settimo Torinese accusata di aver gettato dal balcone il figlioletto appena nato (all’insaputa del marito), resta in carcere. E’ quanto deciso dal gip Alessandro Scialabba che non ha convalidato il fermo ma ha disposto il suo arresto in seguito ai gravi indizi di colpevolezza relativamente all’omicidio volontario del piccolo Giovanni. In attesa di conoscere la data dei funerali del bambino, come riporta TorinoOggi.it, quasi sicuramente sarà il comune di Settimo a occuparsi delle esequie del bimbo. Alla fine, dopo infiniti attimi di silenzio, la madre avrebbe versato le sue prima lacrime, forse ripensando proprio a quella piccola vita spezzata senza un motivo ad oggi valido. Stando a quanto raccontato dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere delle Vallette, si tratterebbe della prima reazione emotiva della donna. Attualmente Valentina è costantemente controllata a vista onde evitare il rischio purtroppo concreto di atti autolesionistici. Non solo: il controllo a vista è stato ritenuto necessario anche al fine di evitare che, in un possibile contatto con altre detenute, possa essere oggetto di aggressioni o atti intimidatori. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Rimarrà in carcere Valentina Ventura, accusata di aver provocato la morte di Giovanni, il neonato lanciato dal balcone di una casa di Settimo Torinese lo scorso martedì. La donna ha affrontato il primo interrogatorio di fronte agli inquirenti, confermando la versione data inizialmente alle autorità. Secondo il gip Valentina Ventura non sarebbe tuttavia a rischio di fuga, motivo per cui ha ritenuto di non dover confermare lo stato di fermo. Verrà invece rinchiusa al carcere torinese Vallette, in attesa del processo. La 34enne intanto continua a rimanere chiusa nel suo silenzio, chiedendo appena qualche notizia sul marito e sulla figlia di 4 anni.
“Forse stava iniziando a prendere coscienza di quello che era accaduto”, ha sottolineato a La Stampa il suo difensore Patrizia Mussano, “sta iniziando a metabolizzare tutta la vicenda”. In base alle testimonianze delle operatrici sanitarie, sembra che la donna abbia guardato a lungo nel vuoto prima di addormentarsi, per poi chiedere il mattino successivo, con un filo di voce, di poter avere qualcosa da mangiare. Valentina Ventura sarebbe in seguito salita sull’auto dei Carabinieri prima di mezzogiorno dello scorso venerdì, salendo a fatica sulla volante. Un comportamento che potrebbe coincidere quindi con lo stato di confusione mista a pentimento descritta dal difensore, ma che in ogni caso non giustificherebbero la decisione di porre fine alla giovane vita del piccolo Giovanni. Non si hanno ancora notizie invece dei funerali del bambino, per il quale sono da stilare i documenti ufficiali in merito alla sua identificazione.