Il 5 giugno si ricorda san Bonifacio, considerato protettore di sarti e birrai, in ricordo della sua devozione e di quando rifiutò un’importante carica ecclesiastica preferendo predicare la parola di Nostro Signore agli infedeli e ai meno abbienti. Martire e Vescovo nacque in Inghilterra, precisamente nel Devonshire, attorno all’anno 680 e, in origine, il suo nome era Wilfrid. Fin da bambino dimostrò rare doti di sensibilità, intelligenza e propensione alla cultura. Viste queste sue qualità, il padre non voleva che diventasse sacerdote ma, quando si ammalò gravemente comprese che era giusto lasciare che il figlio seguisse la sua fede.



Quando raggiunse l’età adatta intraprese gli studi e diventò insegnante, ordinato sacerdote nel 710, professione che svolgeva in un’abbazia nei pressi di Winchester. Educato sia in casa che nel suo percorso di studi alla religione cristiana, amava parlare della dottrina e la spiegava con amore, dedizione e grande passione, coinvolgendo i suoi studenti e portandoli, per mano, verso la fede.



Wilfrid era stimato ed amato dai suoi superiori e aveva innanzi a sè una brillante carriera nel mondo ecclesiastico ma i suoi progetti erano diversi e, nel 716, partì missionario, recandosi in quella che oggi è l’Olanda, con lo scopo di convertire alla fede cristiana la moltitudine di pagani che popolavano quella zona. Il suo obiettivo di vita era quello di pellegrinare in tutta l’Europa per portare la parola di Dio e per evangelizzare quanti più infedeli possibile.

Nell’anno 718 giunse a Roma, dove fu investito del nome di Bonifacio. San Bonifacio trascorse gran parte della sua vita impegnato in missione, con costanza e dedizione, impegnandosi ogni giorno a predicare ai non credenti, agli scettici, agli infedeli, senza mai perdere la pazienza né la speranza. La sua dedizione e il suo fervido impegno furono premiati e, quando tornò a Roma, fu investito della carica prima di Vescovo e poi di Arcivescovo. A san Bonifacio si attribuisce la costruzione di alcune tra le più belle abbazie europee. Durante la celebrazione della Pentecoste, il 5 maggio 754, mentre il santo e molti altri monaci stavano celebrando la Santa Messa durante la quale battezzava dei nuovi cristiani appena convertiti, irruppe nella Chiesa un gruppo di pagani. I monaci volevano reagire ma san Bonifacio li convinse a non usare la violenza ed a sottomettersi alla volontà di Dio. Così fu decapitato da un pagano e ricordato come Martire per questo gesto. 



A san Bonifacio si attribuisce la realizzazione del primo albero di Natale della storia. Si narra che decorò un piccolo abete con delle candele, durante una lezione, per spiegare la fede a dei pagani. Questo restò così impresso nelle menti e affascinò così tanto i suoi studenti che l’abete decorato diventò simbolo universale del Natale ed iniziò ad essere copiato da tutti i fedeli in Europa e nel mondo. 

Nel Veneto, a pochi km da Venezia, esiste un piccolo comune di ventimila abitanti chiamato San Bonifacio, probabilmente proprio in onore del santo. E’ patrono di alcune città tedesche, che lo ricordano dai tempi della sua missione in terra germanica, dove portò in molti borghi e piccoli paesi la fede cattolica e la parola di Dio, convertendo tanti pagani e battezzando centinaia di nuovi catecumeni. 

Nel giorno del 5 giugno, oltre a san Bonifacio, si ricordano: san Sancio, martire di Cordova, l’eremita san Franco da Assergi e i santi Eobano, Adelario ed i loro nove compagni di martirio.