In diretta dall’ospedale in cui è ricoverata, Adele Pizza ha parlato a Pomeriggio 5 della sua battaglia per sopravvivere. La donna, che pesa 350 chili, rischia di morire a causa della sua grave obesità. «Non mi hanno voluto più aiutare, se lo avessero fatto dieci anni fa non sarei arrivata a questo punto», lo sfogo di Adele, che poi non ha trovato la forza per lanciare un appello. Lo ha fatto sua figlia al suo posto, evidenziando un altro aspetto della vicenda: «Finalmente siamo arrivati a Castel Volturno, però non vogliamo che accada quello che ha vissuto mia madre. Al Sud ci sono le strutture adatte, ma non ci sono i mezzi per trasportare i grandi obesi. Ci sono delle ambulanze adatte, non dobbiamo arrivare a condizioni sgradevoli». La figlia di Adele Pizza ha, infatti, raccontato le difficoltà per trasportare sua madre, a causa della mancanza, ad esempio, di ambulanze per grandi obese. (agg. di Silvana Palazzo)
Il caso di Adele Pizza verrà affrontato oggi da Pomeriggio 5: il programma si occuperà, infatti, della donna di 350 chili che è rimasta bloccata per una settimana al Pronto soccorso dell’ospedale di Nola. La figlia ha, infatti, scritto a Barbara d’Urso per raccontare il calvario che sta vivendo sua madre. Da un anno era immobile nel letto di casa, poi una caduta nel suo appartamento di Somma Vesuviana ha reso necessario il ricovero in ospedale, ma per arrivarci è stato necessario l’intervento di due squadre di vigili del fuoco, oltre che del 118. I medici le avevano suggerito di sottoporsi a urgenti terapie bariatriche, anziché tornare a casa, ma nessuna struttura pubblica si è resa disponibile. «Salvate mia madre», l’appello che aveva lanciato la figlia.
Adele Pizza è quindi rimasta bloccata per sette giorni al Pronto soccorso, poi è stata trasferita in una clinica convenzionata con il sistema sanitario nazionale, il Pineta Grande Hospital, che da diversi anni investe nelle cure per grandi obesi. Pensate che il lieto fine sia dietro l’angolo? Macché: le liste d’attesa da rispettare sono particolarmente lunghe a causa del budget fissato dalla Regione Campania, quindi dopo diversi tentativi si è riusciti a saltare determinati protocolli. Insomma, è prevalso il buon senso, perché la paziente di Somma Vesuviana non poteva attendere a lungo a causa delle sue precarie condizioni di salute, aggravate peraltro da difficoltà respiratorie.
Da ieri sta ricevendo le cure dello staff del primario Cristiano Giardiello, convinto che nel giro di dieci giorni possa riacquistare le condizioni necessarie per respirare senza problemi. Ora Adele Pizza sta seguendo una terapia per la ritenzione idrica, poi potrà sottoporsi all’intervento chirurgico necessario per tornare ad avere una vita normale. La missione non è impossibile, anzi la clinica l’ha superata con pazienti che avevano più peso di Adele. Determinante in questa fase anche sostegno dei suoi figli, che hanno contattato Pomeriggio 5 per portare alla luce la storia della loro mamma.