Panico sulla tratta dell’alta velocità percorsa dal treno Italo che si stava recando da Napoli a Roma nella mattinata di mercoledì 7 giugno. Una volta arrivato all’altezza di Anagni, il treno si è improvvisamente fermato, restando bloccato e lasciando i passeggeri senza notizie sulla prosecuzione del viaggio e, soprattutto, senza aria fresca. Circa due ore dopo il guasto, i passeggeri hanno chiamato con i loro telefoni cellulari i carabinieri, che sono intervenuti con circa quattordici militari che hanno forzato le porte del veicolo, permettendo così ai circa 400 occupanti del convoglio di uscire. La situazione non si è risolta fino alle ore 14, quando l’arrivo di un nuovo treno ha permesso un trasbordo dei passeggeri ormai in attesa da quasi cinque ore. Diverse persone hanno lamentato malori, soprattutto perché l’aria all’interno del treno si era surriscaldata visto che non funzionava neppure il sistema elettrico, oltre a quello di apertura delle porte.
Non si conoscono le motivazioni che hanno portato al guasto, almeno per il momento. Per precauzione l’intervento delle forze di soccorso è stato tempestivo, con cinque ambulanze e due elicotteri dell’elisoccorso inviati sul posto, chiamati dai militari della compagnia di Anagni. Uno di essi è servito per trasportare presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma un bimbo cardiopatico di 3 anni, andato in sofferenza per l’ipertermia. Anche un neonato di circa venti giorni è stato trasportato, ma solamente a scopo precauzionale, presso l’Ospedale di Anagni. E’ servito l’intervento dei vigili del fuoco per il trasbordo da un treno all’altro, considerando che l’Italo diretto da Napoli a Venezia via Roma si era fermato in una zona molto impervia, circondata da pietre e difficilmente raggiungibile a piedi. Sui social si sono moltiplicate le proteste dei passeggeri, che hanno lamentato l’inefficienza del servizio clienti e la totale assenza di procedure di emergenza, con la temperatura all’interno del treno, rimasto fermo sotto il sole, che aveva toccato rapidamente i 40 gradi.