È in corso il primo discorso dopo gli attentati a Teheran del presidente Iran, con Rohani che ha appena affermato come «gli attacchi ci rendono più uniti contro terrorismo». Intanto, dopo l’orribile scia di sangue lasciata tra il Parlamento e il Mausoleo di Khomeini, hanno voluto lasciare una importante dichiarazione anche il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica d’Iran: l’accusa è diretta, «Questo attacco terroristico è avvenuto solo una settimana dopo l’incontro tra il presidente americano (Donald Trump) e i leader sauditi che sostengono i terroristi. Il fatto che lo Stato islamico abbia rivendicato la responsabilità dimostra che sono coinvolti nell’attacco brutale».
Questo elemento si aggiunge al fatto che pur durante gli attentati in corso nel Parlamento, alcuni deputati urlavano “abbasso gli Stati Uniti”, considerati la mente dietro al braccio “armato” dei sauditi sunniti. Insomma, il livello dello scontro è purtroppo ai massimi livelli in una delle superpotenze chiave per il presente e il futuro dello scacchiere mediorientale. (agg. di Niccolò Magnani)
Il triplice attentato in Iran ha compiuto definitivamente 12 morti e 42 feriti: tra il Parlamento di Teheran e il mausoleo del padre della rivoluzione Khomeini, i kamikaze hanno compiuto un attacco diretto al cuore del potere iraniano, provocando l’ennesimo choc in tutto il mondo questa volta per la sorpresa della location dove l’Isis è entrata in azione. Ogni ipotesi rimane valida per il “movente” di questo attentato, ma è difficile non vedere connessioni con il recentissimo “blocco” rapporti dei Paesi del Golfo contro il Qatar. È considerato l’Iran e Rohani troppo vicini agli emiri del Qatar, e vengono visti di cattivo occhio per sono le potenze più ricche in Medioriente di fede musulmana sciita. «Stiamo mettendo insieme vari elementi per avere una valutazione non emotiva, ma sui fatti», racconta una fonte militare raccolta dall’agenzia Sir.
Resta però centrale l’ipotesi sui rapporti inaspriti tra sunniti e sciiti vicino al Golfo: «Bisogna capire ad esempio – prosegue – se gli attentati di oggi potrebbero avere a che fare con l’avvicinamento del Qatar all’Iran, con l’inasprimento delle relazioni tra Iran e Arabia saudita, con il coinvolgimento dell’Iran in Siria, con l’emulazione di quello che è successo in Europa e quindi con la volontà di colpire adesso anche questa potenza mediorientale che è l’Iran», riporta ancora la fonte governativa di Teheran sull’AgenSir. (agg. di Niccolò Magnani)
Sono morte almeno 12 persone in seguito all’attacco dell’Isis in Iran, 42 invece i feriti. Questo il bilancio provvisorio degli attentati al Parlamento e alla tomba Khomeini. Molti dei feriti, che sono stati ricoverati in quattro ospedali di Teheran, versano in gravi condizioni. Il ministro della Sanità, Hassan Hashemi, ha visitato i feriti e riferito che tutti gli ospedali della capitale sono in stato di allerta. Il numero dei morti comunque non comprende i 7 terroristi. Il bilancio poteva essere ancor più grave: il ministro iraniano dell’Intelligence, Mahmoud Alavi, ha spiegato che a Teheran sono entrati in azione diversi gruppi di terroristi, ma che solo due sono riusciti a portare a termine gli attacchi. Altri attentati sono stati, dunque, sventati dalle forze di sicurezza, che hanno effettuato numerosi arresti. La situazione comunque ora all’interno del Parlamento iraniano è sotto controllo. (agg. di Silvana Palazzo)
In un terribile video diffuso dall’agenzia Amaq legata a doppio filo con lo Stato Islamico, il triplice attentato di Teheran non solo viene rivendicato, ma viene mostrato con dovizia di particolari come è stato condotto dai “propri soldati” all’interno del Parlamento. «Credete che ce ne andremo? Pensate che siamo finiti? Non è così. Rimarremo per sempre, se Dio vorrà», urlano i terroristi Isis all’interno del Parlamento mentre uccidono brutalmente alcune guardie giurate. Non sono riusciti ad arrivare fino all’aula in seduta aperta, ma resta lo stesso il panico e il terrore generato per la prima volta da Daesh nel centro del potere iraniano. L’attentato ha compiuto complessivamente 12 morti, con più di 40 feriti e per fortuna l’azione al momento conclusa, con l’arresto e l’uccisione di tutti i terroristi entrati in azione (3 si sono fatti saltare per aria con una cintura esplosiva). (agg. di Niccolò Magnani)
L’attentato triplice avvenuto a Teheran sembra ora esser confuso: l’attacco terroristico coordinato fin dal primo mattino di oggi ha generato panico per le strade di tutta la capitale iraniana, con almeno 10 morti e più di 50 feriti tra il Parlamento centrale, la stazione della metro e il vicino mausoleo di Khomeini. In tutti i casi è entrato in azione almeno uno se non due attentatori kamikaze che si sono tutti fatti esplodere, altri elementi del commando invece hanno sparato per ore all’interno del Parlamento di Teheran, mentre in aula – riportano i media iraniani – alcuni parlamentari hanno urlato cori anti-Usa. I terroristici non sono riusciti ad arrivare alla seduta in corso, altrimenti sarebbe stata una strage di proporzioni ben maggiori.
Ora, come riporta il Presidente del Parlamento, la situazione pare sotto controllo e si può dichiarare concluso l’attacco coordinato: Ali Larijani (Pres. Parlamento Iran) ha riferito che l’attacco ha provocato «danni inferiori a quelli previsti, grazie alle forze di sicurezza dimostratesi pienamente in grado di gestire gli aggressori codardi. Per Larijani, l’attacco dimostra che i terroristi hanno l’Iran come obiettivo perché il Paese rappresenta un hub attivo ed efficace nella lotta al terrorismo». (agg. di Niccolò Magnani)
A Teheran tre diversi commando dell’Isis, tre kamikaze che si sono fatti esplodere e ora un altro attentato sventato con l’arresto di una squadra di terroristi pronti ad entrare in azione a breve. Un teatro di sangue e panico è la capitale dell’Iran in questo momento, con gli attacchi che non sembrano ancora essere finiti, visto che poco fa un secondo terrorista si è fatto saltare in aria davanti al mausoleo dell’ayatollah Khomeini. Due alla tomba regale e uno al Parlamento, i kamikaze si sono fatti scudo con i commando che hanno iniziato così a sparare sulla folla e all’interno dei locali del Parlamento compiendo almeno 10 morti e 30 feriti. Il bilancio è ancora provvisorio con l’Isis che ha rivendicato ma di cui verranno ovviamente verificati i reali intenti con gli attentatori che sono rimasti arrestati dalle teste di cuoio.
Intanto la tv di Stato ha annunciato di un nuovo attacco, questa volta sventato, sempre all’interno della capitale iraniana. A pochi giorni dall’affare-Qatar, minacciato di essere complice dell’Iran sciita, la guerriglia urbana da parte di terroristi sunniti prende ancora più spazio come “motivazione” dietro alle stragi. (agg. di Niccolò Magnani)
Sono due i kamikaze che ora si sono fatti esplodere a Teheran: una donna al Mausoleo di Khomeini, un uomo invece pochi istanti fa all’interno del Parlamento in centro città. Il secondo kamikaze era molto probabilmente il terrorista che si era barricato fin da questa mattina all’interno del Palazzo di Potere dopo l’attacco con sparatoria improvvisa. La tv iraniana Alo Alham riferisce dell’arresto di un aggressore nel parlamento, un altro era stato catturato alla tomba del padre della Rivoluzione: due attentatori suicidi, e almeno altri 4 in commando che stanno devastando la città iraniana con spari in strada e molti feriti. Sono almeno 7 i morti invece contati finora dalla polizia in Iran, ma purtroppo il bilancio sembra essere del tutto provvisorio. Intanto, stando alle informazioni annunciate dalla tv Al Arabiya, l’Isis avrebbe rivendicato tutti e tre gli attentati avvenuti a Teheran questa mattina, anche se come sempre circolano versioni differenti rispetto a queste rivendicazioni che ormai stanno diventando prassi comune per qualsiasi tipo di attacco terroristico mosso in ogni parte del mondo.
Nella foto qui sotto si vedono alcuni ostaggi fatti liberare dalla finestra sotto l’occhio attento e inquietante del terrorista alla finestra di fianco. Era da 10 anni che l’Iran non subiva un attentato, oggi tre tutti in una volta con un attacco coordinato e purtroppo ancora non terminato. (agg. di Niccolò Magnani)
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Si tratta di un triplo attentato quello che sta avvenendo in Iran: prima il Parlamento di Teheran, poi il mausoleo di Khomeini (a sud della capitale iraniana) e poi ancora una bomba-kamikaze alla metro del mausoleo, a poche centinaia di metri dall’attacco con commando terroristico. Situazione di panico per le strade di Teheran, capitale di uno stato al centro delle tensioni internazionali per i fronti Stati Uniti, Siria e Qatar. Come ha rivelato in collegamento con il Tg2 il corrispondente dall’Iran per l’Agi, Davood Abbas, al Mausoleo di Khomeini sono intervenuti tre terroristi, uno si è fatto esplodere invece alla stazione della metro. Di quei tre, sono stati pochi gli spari per fortuna e ci sono stati solo feriti: per quanto riguarda invece il parlamento, il corrispondente Agi riporta che non vi sono ostaggi ma non sono ancora stati presi tutti gli attentatori entrati in azione (forse tre anche in questo caso).
Le sparatorie tutt’ora in corso sono tra un attentatore e le teste di cuoio, che hanno comunque riportato la calma almeno all’interno del Parlamento dove ci sono almeno 3 vittime e 5 feriti. Il terrorista in fuga dal centro di potere della capitale iraniana sta parò sparando all’impazzata nelle strade del centro e dunque la situazione è ancora sotto forte tensione con le forze dell’ordine che stanno cercando in questi minuti di neutralizzare l’intero commando. (agg. di Niccolò Magnani)
Guerra globale in corso. Attacco al parlamento di Teheran. La notizia è stata da poco diramata da agenzie locali iraniane: tre uomini armati avrebbero fatto irruzione al Majid, il palazzo del parlamento, ci sarebbero dei feriti e degli ostaggi e un conflitto a fuoco ancora in corso. Diverse le versioni del fatto, secondo altri l’assalitore sarebbe uno solo e i feriti sarebbero alcune guardie della sicurezza.Ma non solo, sarebbe in corso un attacco su larga scala, perché ci sarebbe un conflitto a fuoco con dei feriti anche al mausoleo di Khomeini, simbolo massimo del paese.
L’Iran come si sa ha sempre sostenuto il regime di Assad nella guerra siriana contro l’Isis, ma è anche nemico storico dei paesi arabi del golfo come l’Arabia Saudita paese con il quale i rapporti sono da sempre rigidissimi. E la decisione di chiudere i rapporti con il Qatar nei gironi scorsi è stata vista anche come sfida all’Iran. Ma è più probabile is tratti di miliziani dell’Isis che ormai stanno colpendo su scala globale terrorizzando il mondo. Secondo le ultime notizie sarebbe in corso un attacco terroristico coordinato.