Il caso di Giulia Di Sabatino, per la Procura di Tortoreto è ormai chiuso. Per questo motivo lo scorso marzo ha ufficializzato la chiusura delle indagini sul decesso della giovane 19enne, trovata cadavere sotto un cavalcavia lungo la A14. La stessa procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per istigazione al suicidio e, di conseguenza, della posizione delle tre persone che erano state indagate, contro le quali, dalle indagini, non sarebbe di fatto emerso alcun elemento a loro carico. La famiglia di Giulia, tramite il loro legale, ha ovviamente chiesto con forza la non archiviazione del caso anche alla luce delle numerose contraddizioni emerse nel corso di un anno e mezzo di indagini. “Riteniamo che ci siano tutti gli elementi quanto meno per proseguire le indagini”, aveva commentato in merito l’avvocato Antonio Di Gaspare, difensore della famiglia Di Sabatino. Oggi, la madre di Giulia è intervenuta nel corso della trasmissione La vita in diretta per ribadire ancora una volta la sua sete di giustizia rispetto alla morte dell’amata figlia, venuta a mancare in circostanze ancora misteriose il primo settembre 2015, nel giorno del suo 19esimo compleanno. La sua famiglia, infatti, non ha mai creduto fino in fondo alla tesi del suicidio e per questo la madre è oggi tornata in diretta tv per fare un nuovo appello, affinché i riflettori sulla storia della figlia non si spengano.

Inizialmente la procura come atto dovuto aveva iscritto nel registro degli indagati due persone, un 41enne che quella notte diede un passaggio a Giulia Di Sabatino in scooter ed un 25enne che dopo aver avuto un rapporto sessuale con lei, la accompagnò a bordo della sua Panda Rossa sul cavalcavia sotto il quale fu poi trovata senza vita. A loro si aggiunse una terza persona indagata per pedopornografia. Dal suo cellulare sarebbero state spedite foto osé poi rinvenute sul cellulare della ragazza morta. Ma qual è la posizione attuale della madre? Ai microfoni della trasmissione di Rai 1, la donna oggi ha ribadito: “Questi ragazzi si sono sempre nascosti, sono disperata cerco giustizia”. A sua detta, ci sono tante menzogne attorno alla storia della figlia. “La verità su Giulia sta lì, in quelle carte, in quelle bugie”, ha asserito. La madre ha cercato di parlare con le tre persone indagate ma non ci sarebbe mai riuscita. “Nessuno si è degnato di venire a trovarmi”, ha ammesso. Ad intervenire in studio è stato anche l’avvocato Marazzita che ha spiegato: “Se ci sono bugie, reticenze e cose che non si raccontano, è un elemento che dovrebbe allarmare gli investigatori perché forse c’è una realtà che si vuole nascondere”.

A sua detta occorre capire quale sia il rapporto tra la vittima e le tre persone e ricostruire anche la psicologia della giovane per comprendere fino in fondo quanto accaduto quella maledetta notte. “E’ vero che il processo si fa in aula ma è anche vero che io come madre e la sorella di Giulia, per la prima volta non ci sentiamo sole”, ha chiosato la mamma della 19enne. Il riferimento è alla manifestazione organizzata per il prossimo 22 giugno davanti al Tribunale di Teramo al fine di chiedere giustizia. “Non è una guerra, è una manifestazione pacifica” che rispecchia solo il desiderio di giustizia degli amici e della famiglia della ragazza.