Avevano insultato la professoressa via Facebook, ma se la sono cavata con una pubblica lettera di scuse: questa la pena imposta dal giudice per archiviare il processo per diffamazione. È accaduto a Treviso, dove la vicenda si è chiusa con il non luogo a procedere dichiarato dal gup Bruno Casciarri. Il caso, però, è scoppiato quattro anni fa, quando le ragazze su Facebook avevano descritto l’insegnante come una persona scorretta: «È un gran… mai contraddirla… È la prof. più … di Treviso», scrivevano sul social network.
Gli insulti, però, non sono passati inosservati: li ha letti la docente, che ha deciso così di denunciare le studentesse. Il processo per diffamazione si concluso con la singolare iniziativa del gup: dovendo decidere sull’opposizione della professoressa alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura, ha stabilito una specie di pena preventiva per le due ragazze. Ha imposto loro di scrivere una lettera di scuse su quello stesso social network dove avevano insultato l’insegnante.
Le due giovani lo hanno fatto: si sono scusate e dichiarate pentite per quei commenti poco lusinghieri postati sui rispettivi profili Facebook nei confronti della docente di matematica e fisica, che all’epoca era presidente di commissione per l’esame di maturità. Ora che la lettera è stata pubblicata, la questione è stata risolta: il processo è stato mandato in archivio.