Sembra uno scherzo e invece non lo è: denunciata per vilipendio la ragazza 15enne senegalese per aver vestito la bandiera italiana durante la visita del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nei territori colpiti dal terremoto del 2012 in Emilia Romagna. Fece il giro del web qualche settimana fa quella foto in cui il Presidente della Repubblica venne salutato da questa imponente e molto bella 15enne originaria del Senegal vestita della bandiera italiana con lungo strascico. Un abito tricolore che venne salutato con sorriso e simpatia da Mattarella ma per qualche “buontempone” che non deve avere molto da fare evidentemente, ha deciso bene di denunciare per vilipendio la ragazza 15enne. Il motivo? «Il vessillo va usato “in modo dignitoso” e non deve toccare il suolo», spiega il firmatario dell’esposto. Dicevamo, sembra uno scherzo, e invece per Mbayeb “Mami” Bousso, 15 anni italiana e con origini senegalesi, ora la poco simpatica “compagnia” di una denuncia che pesa tra capo e collo è poco “simpatica” realtà.



Ha fatto tutto un cittadino di Pistoia che non deve aver gradito quell’esposizione così naturale e simpatica della bandiera italiana, in una simbologia molto importante che vedeva nei luoghi del terremoto la possibile speranza del futuro di Italia e italiani di poter rinascere e ricominciare. Eccessivo patriottismo o ignobile razzismo? Forse poco cambia, dato che in entrambi i casi si è persa una volta di più la possibilità di utilizzare la propria ragione. Piccola nota: quel vestito l’ha fatto proprio quella ragazza insieme ai compagni di classe in occasione della visita del Presidente Mattarella. Anche questo dunque è “poco dignitoso”?

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