Gabriele Paolini, noto disturbatore del piccolo schermo, alla fine nei guai ci è finito davvero. Come riporta Libero quotidiano, infatti, al termine di un processo che lo vedeva imputato per una serie di reati gravi tra cui sfruttamento e induzione alla prostituzione minorile, possesso di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale, è giunta la condanna a suo carico. I giudici del tribunale di Roma, infatti, hanno pronunciato oggi la loro sentenza di condanna a 5 anni di reclusione. La vicenda giudiziaria risale al 2013, quando il 10 novembre Gabriele Paolini fu arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con tre minorenni in cambio di denaro e regali. Il disturbatore tv rimase in carcere per 19 giorni, prima di scontare i successivi 20 mesi ai domiciliari. Nei suoi confronti, il pubblico ministero Claudia Terracina aveva avanzato la richiesta di condanna a 6 anni di reclusione, ma alla fine la decisione da parte della quinta sezione penale del tribunale romano ha deciso di ridurre di un anno la condanna ufficiale.
Stando alla ricostruzione della Procura, Gabriele Paolini era riuscito a convincere i tre giovani minorenni con cui avrebbe avuto dei rapporti sessuali corrispondendo loro alcune somme di denaro e convincendoli anche a filmare i loro incontri intimi. Accuse pesantissime ma che l’autore dei numerosi sabotaggi in diretta tv ha sempre respinto con forza negando di aver mai indotto un minore alla prostituzione. Con la condanna del giudice, dunque, si conferma quanto scritto dal gip nel 2013 secondo il quale, Paolini aveva messo in atto nei confronti di tre ragazzini “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”.