La rabbia del fratello di Isabella Noventa non si placa, almeno fino a quando non arriverà l’attesa sentenza di condanna a carico dei tre indagati a processo. Dopo l’ultima udienza dedicata alla difesa di Debora Sorgato, Paolo Noventa non è riuscito a trattenere la sua rabbia soprattutto per le parole degli avvocati della donna, che l’hanno ritenuta estranea all’uccisione della segretaria, avanzando per questo la sua totale assoluzione. “Lei e suo fratello non si pentiranno mai per quello che hanno fatto, ma almeno che la smettano di offendere la memoria di Isabella”, ha tuonato Paolo al settimanale Giallo. L’uomo ha contestato fortemente il cambio di versione della sorella di Freddy: inizialmente Debora negò addirittura che l’auto ripresa dalle telecamere nei pressi del luogo del delitto fosse la sua. Successivamente, incastrata dalle immagini e dalle intercettazioni telefoniche disse di aver prestato la sua Golf al fratello ma di aver dimenticato al suo interno il cellulare. Per questo raccontò di essere tornata a prenderlo per poi percorrere a piedi la strada di campagna che collega la sua casa a quella di Freddy. Una versione per nulla credibile non solo per il fratello della vittima ma anche per gli stessi inquirenti. Ora, spetterà al giudice dover confermare o meno la richiesta della pena all’ergastolo avanzata dal pm Giorgio Falcone.
Il processo sulla morte di Isabella Noventa si avvia velocemente verso l’ultima importante tappa riservata alla difesa del “trio diabolico”. Dopo le parole dell’avvocato Alessandro Menegazzo, difensore di Manuela Cacco e quelle degli avvocati Roberto Morachiello e Luca Motta, rappresentanti legali di Debora Sorgato, il prossimo lunedì è attesissima l’udienza riservata alla difesa di Freddy Sorgato. Un’arringa, quest’ultima, interessantissima in quanto l’autotrasportatore per il quale è stata chiesta dal pm Giorgio Falcone la condanna all’ergastolo (al pari della sorella Debora) è l’unico ad aver ammesso la morte della segretaria, avvenuta nella notte a cavallo tra il 15 ed il 16 gennaio 2016. L’uomo, tuttavia, ha sempre sostenuto il decesso causato da un gioco erotico dai risvolti drammatici, puntando quindi sul colposo e cercando di allontanare da sé l’ombra dell’omicidio volontario premeditato di cui è invece accusato (come il resto del trio) e che potrebbe realmente costargli il carcere a vita. Finora, ciò che è certo è la richiesta avanzata dalle difese delle due donne.
Nel caso di Manuela Cacco, per la quale sono stati chiesti 16 anni e 8 mesi di reclusione, il suo legale ha fatto ricadere tutte le colpe sui fratelli Sorgato, definendo la propria assistita un pupazzo nelle loro mani e chiedendo in suo favore l’assoluzione. E’ questa la richiesta alla quale sono giunti i due colleghi che compongono la difesa di Debora Sorgato, al termine della loro arringa durata ben sei ore e che ha avuto luogo lo scorso martedì. A loro detta, come riporta Corriere del Veneto nell’edizione online, “Debora non aveva nessun movente per uccidere Isabella”. Non è tutto: la donna delle pulizie che in carcere sarebbe diventata una vera leader mentre fuori ora rischia di essere licenziata, sempre secondo i suoi difensori non avrebbe avuto alcun motivo per provare rancore e sarebbe stata coinvolta nel delitto di Isabella Noventa solo all’ultimo.
Una tesi, quella della difesa di Debora Sorgato, che andrebbe a scontrarsi con quanto finora sostenuto dal fratello della vittima, Paolo Noventa. L’uomo non ha trattenuto la rabbia dopo quanto ascoltato nel corso dell’ultima udienza del processo e al termine dell’appuntamento con la giustizia, come un fiume in piena ha voluto rilasciare qualche breve ma interessante dichiarazione al settimanale Giallo. “Da quello che sento in aula, sembra quasi che mia sorella sia morta per colpa sua! Assurdo”, ha commentato il fratello della vittima. “Capisco che ogni imputato abbia diritto a una difesa, ma mistificare la realtà è davvero troppo”, ha aggiunto Paolo Noventa che ha sottolineato ancora una volta l’immenso dolore vissuto dalla sua intera famiglia, a partire dall’anziana e malata madre, Ofelia. Dopo aver sentito l’arringa dei difensori di Debora Sorgato, ha ancora sbottato Paolo: “Debora continua a mentire. Dice che con il delitto non c’entra”. L’uomo ha però ricordato come nel corso delle indagini, l’imputata abbia più volte cambiato versione modificandola a suo piacimento in base alle novità investigative che emergevano con il passare dei mesi. E sul repentino cambio di versione della donna, il fratello di Isabella non ha manifestato alcun dubbio: “Non è credibile”.