Un’impresa unica nel suo genere: un 47enne di Sheffield, Ian Toothill, ha stabilito un primato essendo diventato il primo malato di cancro in stadio terminale ad aver toccato la vetta più alta del mondo, quella dell’Everest. Una storia commovente e piena di determinazione quella dello scalatore inglese, che nel 2015 aveva ricevuto una diagnosi di tumore all’intestino che sembrava però aver superato grazie ad un ciclo aggressivo, ma efficace, di cure. Alla fine dell’anno scorso è arrivata però la recidiva e la sentenza implacabile dei medici, che hanno sottolineato come all’uomo restassero in pratica solo pochi mesi di vita. Da allora Toothill ha organizzato una raccolta fondi per riuscire a realizzare questo suo ultimo sogno: toccare le cime più alte del mondo nonostante le sue difficili condizioni di salute. E l’impresa è diventata realtà con una raccolta fondi che ha toccato quota 36mila euro, dei quali parte sono serviti per l’impresa, mentre il resto sarà donato a una raccolta fondi per la lotta contro il cancro.
L’impresa è stata completata da Ian Toothill, primo malato terminale di cancro a raggiungere la vetta dell’Everest, lo scorso 5 giugno. La scalata era iniziata qualche settimana prima, con il raggiungimento della cima del North Col che era avvenuto lo scorso 16 maggio. Nella sua impresa, il 47enne di Sheffield è stato parzialmente accompagnato dall’esperta scalatrice olandese Leslie Binns, che ha però lasciato solo nella sua impresa Toothill per andare a soccorrere sulle stesse vette un altro alpinista in pericolo di vita. Ormai vicino al raggiungimento della sua impresa, Toothill ce l’ha poi fatta da solo, tenendo fede alla promessa che aveva fatto quando aveva annunciato in Inghilterra il suo proposito alla BBC, affermando di voler dimostrare come anche per un malato di cancro “qualsiasi cosa fosse possibile”. E così è stato al raggiungimento della vetta dell’Everest.