Dopo tre anni dalla morte di Andrea Rocchelli, il fotoreporter italiano ucciso in Ucraina, sembra che le indagini stiano finalmente vivendo una grande svolta. Nella giornata del 30 giugno è stato arrestato un sospettato a Bologna, ma la notizia è stata diffusa solo da poche ore per via della custodia cautelare ordinata intanto dal Tribunale di Pavia. Secondo le prime indiscrezioni, il responsabile della morte di Andrea Rocchelli e dell’interprete russo Andrej Mironov sarebbe un italo-ucraino, che avrebbe agito insieme ad altre persone ancora da identificare. Il ragazzo in questione sarebbe rientrato in Ucraina nel 2013 ed avrebbe preso parte agli scontri di Piazza Maidan, a Kiev. In seguito si è arruolato nella Guardia Nazionale come volontario ed in seguito destinato alla collina di Karachun. 



Andrea Rocchelli si trovava in Ucraina fin dal maggio del 2014, quando aveva avviato una documentazione sulle zone in conflitto, precisamente sulla collina di Karachun. Appena 20 giorni più tardi, viene ucciso con colpi d’armi da fuoco e mortaio mentre si trovava insieme ad un interprete. In quei giorni, sottolinea Il Messaggero, l’area si trovava sotto assedio per via della guerra interna fra le milizie separatiste filo russe e le forze regolari ucraine e il fotoreporter si trovava sul posto proprio per documentare le vittime civili. Andrea Rocchelli era noto per molteplici reportage realizzati in zone calde di guerre e conflitti interni, volti a documentare gli effetti degli scontri sulla popolazione. 

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