Un’importante ricerca sulla Sindone di Torino condotta dal CNR, dimostra come nel lenzuolo di lino sia stato avvolto il corpo di un uomo. Sfatate quindi le teorie secondo cui l’artefatto fosse stato invece dipinto a regola d’arte, per avvalorare quanto scritto nei Vangeli. L’analisi di due istituti del CNR, l’isituto di Cristallografia di Bari e l’istituto Officina dei Materiali di Trieste, hanno infatti potuto analizzare una fibra del tessuto della Sindone ed hanno dimostrato come la persona che vi è stata avvolta sia morta in modo cruento e dopo indicibili torture. L’area estratta, specifica La Stampa, riguarda la regione del piede. L’articolo redatto dai due centri ed in cui è elencato il risultato della ricerca verrà pubblicato su PlosOne, una rivista americana di matrice scientifica. L’esperimento è stato possibile inoltre grazie ad “un uovo metodo di microscopia elettronica in trasmissione a risoluzione atomica”, sottolinea Elvio Carlino “e diffrazione di raggi X ad ampio angolo”. 



Convalidato anche il fatto che il corpo di uomo avvolto nella Sindone abbia subito diversi traumi, grazie alla presenza di particelle di creatinina legate al ferridrato. Due elementi che secondo Giulio Fanti, professore dell’Università di Padova, sono riconducibili solo ad una persona non sana. “Nelle fibre è registrato a livello nanoscopico uno scenario vilento”, sottolinea Fanti, “la vittima è stata poi avvolta nel telo funerario”. Una scoperta possibile solo grazie alla recente metodologia microscopica elettronica con risoluzione atomica e conferma quanto scoperto da Alan Adler, biochimico, negli anni ’90. Il modo in cui è stata uccisa la persona avvolta nella Sindone di Torino corrisponde dunque a quanto descritto nei Vangeli, in occasione della crocifissione di Gesù. 

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