“A noi giovani cattolici, quando andavamo a messa per l’inizio dell’anno scolastico, i ragazzi della Fgci segnavano nomi sul taccuino!”, dice Luca Montebugnoli, 50 anni fra tre mesi, ed è un fiume in piena. L’uomo d’oro dell’organizzazione di Modena Park, l’imprenditore bolognese che ha staccato 220mila biglietti per altrettanti spettatori che stasera impazziranno al concerto del secolo – il più grande della storia mondiale, l’evento musicale monstre che consacrerà il mito di Vasco Rossi, mai tanto pubblico per il concerto di un singolo artista – è un narratore dilagante. Parla di oggi e di domani, parla di uomini, donne, episodi, fa battute, digressioni e riflessioni, ma sa rievocare con dolcezza i primi passi.
Alla vigilia di una giornata che segnerà la sua storia umana e professionale, Montebugnoli resta se stesso un giovanottone emiliano cordiale, adrenalinico e pieno d’ironia, che racconta a sprazzi la sua storia straordinaria che ha portato in pochi anni la sua Best Union – 62 milioni di fatturato senza contare la sua parte in Modena Park – a essere tra i leader mondiali dei servizi di biglietteria in luoghi mito come Disneyworld a Orlando, il Louvre, Gardaland, la Fiera di Milano o l’Expo 2015. Parla di Modena Park e di come ci è arrivato, parla di sé e dei suoi amici e ti fa capire il segreto del suo successo: l’energia, l’entusiasmo, il dinamismo, un impasto tra la vita spericolata che canta Vasco e tanto tanto metodo, un metodo ferreo e inderogabile. Ecco: un metodo spericolato.
Quando Vasco Rossi ha rotto il rapporto storico – quindici anni! – con il suo organizzatore di concerti, Live Nation, dopo il servizio delle Iene sul “secondary ticketing e lo scandalo dei biglietti per il “Live” dei Cold Play esauriti in tre minuti, Montebugnoli si è sentito chiamare dal suo avvocato, che lavora anche per Vasco: Guido Magnisi. “Insomma Guido mi chiama e mi dice: ‘Ero ieri sera con Vasco, chiamalo, gli ho parlato di te, è il momento giusto per presentarti’. Vasco è uno che vola alto figuriamoci se aveva problemi a rompere con chicchessia, e io avevo in comune con lui l’amicizia con il Maestro Pavarotti e con Nicoletta Mantovani, avevo organizzato per dieci anni la biglietteria ed il personale del Pavarotti and Friends, ma non ci eravamo mai visti né incrociati. Ma è un grande, è un buono, è uno che fa tanta beneficenza in silenzio come fanno solo i migliori!”.
Una telefonata, un primo incontro “ci siamo stati subito simpatici. Lui ha una storia simile alla mia. Il suo papà faceva il camionista, lo voleva impiegato, quando lui gli ha detto che voleva fare il cantante era assolutamente contrario. Come il mio: quando gli ho detto che non volevo lavorare in banca, non m’ha parlato per due anni. Poi per fortuna ha visto come sono andate le cose e ha potuto ricredersi. Invece Vasco m’ha detto che il suo dispiacere è proprio che il suo papà è scomparso prima di poter vedere il suo successo!”.
Dunque i due si parlano, si piacciono, Vasco rivela a Luca che Pavarotti gli aveva parlato bene di lui. “Ma io avevo un problema: dovevo dirgli che sì, la sua musica mi piaceva, ma non è che fossi proprio un suo fan sfegatato, preferisco la musica classica e l’opera. Se uno mi dice: recitami le canzoni di Vasco a memoria, non sono capace. Supero l’imbarazzo e glielo dico: ‘Sei un grande artista, grandi parole e grande musica, ma insomma non è che so tutti i testi a memoria’. E lui: ‘Mi piaci, e mi piace anche che tu non sia troppo mio fan, sarai più lucidonel lavorare. Io mi fido di te ma non farmi fare cattive figure’. L’ho tranquillizzato: ‘Capisco che siamo meno famosi nel pubblico musicale, ma stai pur tranquillo, faccio 30 milioni di ingressi tutti gli anni in 4 parchi Disney a Orlando, gestisco più di 20 resort, con tutta la trasportation, le linee aeree, tutte gestite, incasso di biglietteria superiore ai 2 miliardi di dollari solo lì, vendo per la Fiera di Milano milioni di biglietti l’anno cosi come per Gardaland ed il Louvre a Parigi, per l’Expo l’ultimo giorno utile ho venduto 584 mila di biglietti…”.
Come dirgli di no. E infatti Vasco ha detto sì. È nata così una macchina organizzativa pazzesca, spaziale, senza precedenti. Best Union ha venduto 220000 biglietti con una squadra di 1800 persone su un totale di 5000 operatori del “dietro le quinte”, di cui 1200 steward, per l’evento. I ricavi totali da sola biglietteria sono stati superiori ai 12 milioni di euro. Il fatturato totale di Modena Park – inquadrato in una società costiuita apposta che si chiama Big Bang – sarà molto più alto: bisogna aggiungere i diritti televisivi, gli ingressi negli oltre 300 cinema che proietteranno il concerto in alta definizione, le 12 piazze collegate e la raccolta pubblicitaria, il merchandising affidato all’Universal, i diritti per il food and beveradge. “Si calcola un fatturato totale di circa 36 milioni di euro”, dice Montebugnoli, “compresi gli alberghi, però: che sono pieni fino a Rimini. E nella sola provincia di Modena gli hotel fattureranno due milioni!
E poi c’è l’apparato della sicurezza, una macchina organizzativa mostruosa. A cerchi concentrici. Telecamere a riconoscimento facciale saranno installate ovunque, 3000 agenti pattuglieranno il terreno, nella “zona rossa” entreranno solo i veicoli identificati, per capirsi: le auto della polizia sì, quelle con un lampeggiante sul tetto no. Chi si presenta in divisa, o è su un mezzo o resta fuori. Anche le carrozzelle per gli invalidi entrano solo su biglietto nominativo, devono essere accreditati anche gli accompagnatori. Che un pazzo faccia un’irruzione è sempre possibile, ma i filtri sono strettissimi.
E così stasera a Modena si aprirà un palco faraonico, 150 metri di lunghezza per l’altezza di un palazzo di otto piani, e nell’immensa spianata 25 megaschermi a ripetere le inquadrature di 80 telecamere, tutti fatti arrivare da Olanda e Germania perché in Italia non ce n’erano di grandi abbastanza. Sul palco gli schermi principale si muoveranno componendo una scenografia con le foto della vita di Vasco, che canterà 44 canzoni alternandosi con 8 grandissimi ospiti.
Nei parcheggi, sterminati, si stanno allineando 60 mila vetture. Arriveranno 900 pullman e 22 treni speciali. Il deflusso si stima finisca, dopo le 4 ore del concerto, verso le 8 di domani mattina. Nell’area sono stati installati 1500 wc chimici. La prudenza non è mai troppa.