Morta per una pillola contraccettiva: è accaduto ad una ragazza inglese di 20 anni. La protagonista di questa drammatica vicenda è Abbey Parkes, stroncata a casa sua da un arresto cardiaco il 26 agosto scorso. Un’inchiesta ha chiarito che la sua morte è stata causata da un mix letale di fattori: la ragazza soffriva, senza saperlo, di Fattore V di Leiden, uno stato di ipercoagulabilità che aumenta il rischio di trombosi venosa. L’uso della pillola contraccettiva Logynon ha aggravato la situazione, quindi un’embolia polmonare ha portato all’arresto cardiaco. Due settimane prima della sua morte Abbey Parkes era stata in ospedale per dolori al petto: le furono somministrati antidolorifici, evidentemente inutili per la sua insolita condizione. Se fosse stata fatta la giusta diagnosi, sarebbe stata sottoposta ad una profilassi anticoagulante. Peraltro le donne con questa variante genetica per evitare il rischio di trombosi devono evitare l’uso di contraccettivi orali. Assumerli, infatti, aumenterebbe di 35 volte le probabilità di un coagulo nel sangue per chi soffre di Fattore V Leiden.
Ora la madre di Abbey Parkes, Amanda, deve sottoporsi ad uno screening per determinare se la malattia ereditaria sia stata trasmessa dalla sua famiglia o da quella del marito, Stephen Gordon, morto nel 1997 all’età di 33 anni. «La morte di Abbey è stata improvvisa. Cominciò a lamentarsi di un dolore nel lato destro del suo corpo, sentiva nausea e aveva mal di testa. I medici pensavano inizialmente ad uno stiramento muscolare, ma poi il suo medico di famiglia scoprì un’infezione, ma non c’era motivo di preoccuparsi. Non sembravano sintomi pericolosi per la vita», ha raccontato alla stampa inglese la mamma della segretaria, che tra l’altro dopo quell’episodio non è riuscita a tornare a lavorare.
«Non dimenticherò mai il giorno in cui è morta. Chiamò il fidanzato, che era andato a lavorare, dicendogli che non riusciva a respirare e di tornare a casa. Quando sono arrivati i paramedici non c’era più nulla da fare». Ora la madre di Abbey Parkes ha intrapreso una battaglia per promuovere gli screening a livello nazionale e l’informazione sui rischi legati all’assunzione della pillola contraccettiva.