Graham Law, autore del libro ‘Sleep Better: The science and the myths’ è uno scrittore inglese che si è specializzato nello studio delle abitudini del sonno, ed ha raccolto una serie di falsi miti su come il sonno deve essere davvero di qualità. Ad esempio, una notte di sonno non deve essere necessariamente ininterrotta, né è vero che coricarsi presto garantisce un sonno di maggiore qualità. Ci sono luoghi comuni più diffusi ed altri che fanno parte di quelle che sono vere e proprie leggende metropolitante, come la convinzione che la testa possa esplodere mentre si dorme: è una condizione realmente esistente, legata però alla riproduzione di rumori ascoltati durante il giorno nei sogni, che fa svegliare di soprassalto. E c’è persino chi è convinto che tenere tra le mani un cucchiaio mentre si dorme sia garanzia di un eccellente riposo.
Graham Law parte innanzitutto dal presupposto che ogni persona ha le sue abitudini di sonno e devono dunque essere regolate a seconda di ciò che si è abituati a fare. Anzi, forzarsi ad un ritmo di sonno naturale diverso da quello richiesto dal corpo, nella convinzione che si stia seguendo un abitudine salutare, è estremamente sbagliato. Anche bere alcol prima di andare a letto o addormentarsi col televisore acceso sono abitudini che possono conciliare il sonno di una singola persona, ma sicuramente non c’è nessuna evidenza scientifica del fatto che siano abitudini favorevoli al sonno. Per le coppie, non c’è nessuna prova che andare a dormire dopo un litigio faccia male. Altri miti sfatati sono quelli delle otto ore di sonno minime per svegliarsi freschi e riposati (la qualità differisce da persona a persona, anche se è buona abitudine non scendere sotto le 6) e neppure il fatto che mangiare formaggio favorisca un sogno agitato o gli incubi: gli amanti dei prodotti caseari possono sbizzarrirsi anche a cena, non c’è nessuna influenza tra il formaggio e i brutti sogni.