Dietro gli incendi sul Vesuvio c’è la mano di una o più persone: lo conferma Sergio Costa, comandante regionale dei carabinieri forestali. A margine della riunione operativa di Ottaviano sui roghi che stanno interessando il vulcano, ha annunciato verifiche per capire «se i piromani o il piromane avevano in mente di creare un danno ambientale o se è stata un’imprudenza». Smentita poi la notizia dell’uso di animali vivi per far estendere gli incendi sul Vesuvio: «Non ci risulta. Non posso escludere questa cosa ma sicuramente al momento non posso confermarla, non è agli atti». Al momento non c’è neppure il rischio che le fiamme raggiungano i rifiuti: «Abbiamo scongiurato quest’ipotesi con presidi forti perchè si creerebbe un pericoloso danno nel danno», ha aggiunto Costa, come riportato da Repubblica. Il cantante partenopeo Gigi D’Alessio su Facebook invece ha sfogato la sua amarezza: «Leggo notizie e ho davanti agli occhi le immagini del Vesuvio in fiamme… questa è pura cattiveria». (agg. di Silvana Palazzo)



La situazione in tutto il Sud Italia sul fronte incendi non è certo delle più rosee: Sicilia, Puglia e Campania sono attraversati da roghi e focolai in molti punti della costa, i feriti e le vittime per ora sono state evitate ma la situazione versa in stato di emergenza. Sul Vesuvio da due giorni prosegue la gravissima situazione degli incendi nei boschi e anche vicino ai locali, ristoranti e alberghi: è di questo pomeriggio la notizia, riportata dal Mattino di Napoli, secondo cui è stato sgomberato il residence “le mimose” a quota 800 metri: in quella struttura erano ospitati una quarantina di migranti sistemati dalla prefettura di Napoli solo momentaneamente alle pendici del Vesuvio. Tutto sgomberato come del resto le abitazioni della zona e i vari locali: il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti è arriva sul posto nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio e si è detto deciso con tutto il governo ad affrontare al meglio questa emergenza.



«Noi stiamo puntando fortemente sui parchi come motore di sviluppo e turismo per il nostro Paese, non solo di conservazione. Per questo mi dà ancora più fastidio – ha sottolineato davanti i cronisti – questa situazione degli incendi e mi angoscia». Quanto preoccupa è la continua dolosità di questi incendi e per questo aggiunge con fermezza, «faremo di tutto per catturare i colpevoli. In queste ore – ha aggiunto Galletti – grazie ai carabinieri, è stato arrestato un piromane in flagranza di reato. Continueremo con la massima attenzione». (agg. di Niccolò Magnani)



La situazione sul Vesuvio in seguito al gravissimo incendio continua ad essere spaventosa. I roghi non stanno interessando più solo le aree del Vesuvio ma anche diversi comuni della provincia di Napoli. Come riporta il Secolo XIX nell’edizione online, le indagini avviate dalla procura di Torre Annunziata attualmente contro ignoti è possibile che possano vedere l’impiego di immagini dall’alto al fine di documentare all’evolversi della situazione ed eventualmente individuare i presunti responsabili. Al momento sono tre i Canadair che stanno operando, il cui lavoro si unisce a quello del personale Sma, Forestale, vigili del fuoco e protezione civile, supportati da associazioni e circa un centinaio di volontari. La coltre di fumo che da questa mattina si è alzata dagli incendi che si sono sviluppati attorno al Vesuvio, portando all’evacuazione di numerose persone, sarebbe arrivata addirittura fino al Salento. E’ quanto emerso dalle immagini in tempo reale dei satelliti e che evidenziano come la scia di fumo che parte dal vulcano abbia letteralmente tagliato in due il sud Italia.

Inoltre, dopo la notizia choc secondo i cui i piromani avrebbero bruciato alcuni animali, gatti in modo particolare, per propagare le fiamme più rapidamente, sarebbe stata ridimensionata da Corriere.it che scrive: “Abbiamo verificato la notizia. Contattando la Forestale. Che ha smentito. Si tratta dunque di una news priva di fondamento”. La smentita arriva anche da parte di Stella Cervasio, garante diritti animali del Comune di Napoli, intervenuta su Facebook per dire che c’era anche lei sul Vesuvio a controllare la situazione ma fortunatamente “Non c’era nessun animale usato come esca per il fuoco”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Emergono dettagli raccapriccianti sul continuo incendio che da ore, anzi giorni, infiamma il Parco Nazionale del Vesuvio in più punti: mentre la Procura ha aperto un fascicolo per incendio doloso contro ignoti, un dettaglio allucinante viene svelato dal Mattino di Napoli, dopo il racconto dei carabinieri forestali che hanno svolto i primi rilievi. In sostanza, chi ha agito per appiccare il fuoco in più punti, ha usato una “tecnica” da mente malata e criminale: ha utilizzo alcuni animali, probabilmente dei gatti, arsi vivi cosparsi di benzina e dati alle fiamme. La loro fuga impazzita li ha di fatto portati in punti delle boscaglie sul Vesuvio difficilissimi da raggiungere, in modo da rendere lo spegnimento dei focolai praticamente impossibile se non con un lavoro di giorni, esattamente come sta avvenendo nel parco nazionale partenopeo. Qui sotto trovate le foto di Canadair e uomini dei Vigili del Fuoco impegnati a spegnare questa mattanza voluta e criminale. (agg. di Niccolò Magnani)

https://twitter.com/emergenzavvf/status/885043940864524289/photo/1

INCENDIO VESUVIO VIDEO, FIAMME E NUVOLE DI CENERE: CHIUSI TUTTI GLI ACCESSI – La novità di questa mattina purtroppo non è quella attesa: l’incendio sul Vesuvio purtroppo continua a spaventare la popolazione e le autorità che non riescono a far diminuire un fronte del fuoco situato tra gli 800 e i 1000 metri. Come riporta il Mattino di Napoli, sono stati chiusi tutti gli accessi al Vesuvio ma questo non ha purtroppo evitato che le fiamme raggiungessero e minacciassero locali, ristoranti e b&b situati sulla splendida cornice del vulcano di Napoli. Il vento non ha aiutato nella notte, anche se sono stati messi dagli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco come presidio fisso in modo da non far andare a fuoco i vari locali e abitazioni presenti a quelle alture. Tutti i mezzi disponibili della Regione Campania sono in azione da ore per provare a domare un incendio che finora non ne vuole sapere di diminuire la sua foga: la situazione è sotto controllo al momento ma resta in allerta visto che le fiamme e le nuvole di cenere sono ben lontane dall’essere spente. (agg. di Niccolò Magnani)

Il Vesuvio è ormai inaccessibile da quando è divampato un incendio. Il vulcano non erutta, ma brucia senza tregua da una settimana e quindi è troppo pericoloso. Da tempo l’associazione salute e ambiente Vesuvio e il parroco Marco Ricci lanciano l’allarme. «Ci sono rifiuti tossici che fanno propagare le fiamme e avvelenano l’aria. Il fumo infatti è nero. Dietro tutto questo c’è un disegno criminale», ha dichiarato don Marco. Marianna Ciano, a nome dell’associazione, si dice sicura che l’incendio sia di tipo doloso: «Non è possibile che non si faccia in tempo a spegnere un focolaio che ne spuntino altri in tante diverse zone». Tanti gli incendi che in questi giorni sono divampati in Campania. Don Marco, come riportato dal Corriere della Sera, ha allora lanciato un appello al capo dello Stato Mattarella: «Presidente vieni qui da noi e vieni a vedere come è ridotto il nostro Vesuvio. Il vulcano che nell’antichità ha seppellito intere città con lava e cenere ora ci vuole sterminare con i roghi tossici». (agg. di Silvana Palazzo)

Sono tanti i problemi che ha provocato l’incendio sul Vesuvio. Al di là del pericolo rappresentato dalle fiamme altissime, bisogna fare i conti anche con la paura di nuovi focolai e con il disastro ambientale. Come se ciò non bastasse, c’è poi la questione delle ceneri derivanti dalla combustione di decine di ettari della macchina mediterranea. La cenere sta “piovendo” ad Avellino: il cielo è scuro e l’aria è densa di odore di bruciato. Il sindaco di Terzigno ha firmato un’ordinanza con alcune misure d’emergenza: ad esempio, ha chiesto ai cittadini di chiudere porte e finestre e ha fermato tutti gli eventi all’aperto. Il primo cittadino di Ottaviano, invece, ha sollecitato il Governo chiedendo l’arrivo dell’Esercito. La situazione è critica: solo ieri si sono verificati cento interventi di spegnimento di incendi in tutta la Regione Campania, sono 700 invece dall’inizio del mese di luglio. (agg. di Silvana Palazzo)

Brucia l’Italia: fiamme a Messina, ma è emergenza anche a Napoli. Un incendio è divampato giorni fa al Vesuvio e, nonostante gli sforzi per estinguerlo, non arresta la sua corsa. Probabilmente è di origine dolosa. Il fronte di fuoco è infatti di due chilometri: il fumo è visibile da ogni punto del golfo di Napoli, anche da Pompei. Dal foro i turisti riescono a scattare foto alla colonna di fuoco. L’incendio in realtà è il risultato dell’unione di due focolai: il primo si è sviluppato ad Ercolano, l’altro è divampato a Ottaviano. Le fiamme sono sempre più alte, motivo per il quale sono state evacuate a scopo precauzionale alcune case e ristoranti a Torre del Greco. Stessa procedura è stata adottata per tre abitazioni di Boscotrecase. A Tricase, a piedi del Vesuvio, le fiamme ad esempio lambiscono quasi l’area urbana, avvicinandosi minacciosamente anche all’autostrada.

Qui sono state evacuate case e attività commerciali. Lavorano giorno e notte i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. L’attività è coordinata dalla Protezione Civile della Campania. Sono oltre 60 le persone a lavoro tra dipendenti regionali, personale dei Sistemi per la meteorologia e l’ambiente (Sma) e volontari. La Protezione Civile in una nota ha fatto sapere che «la situazione è particolarmente complessa» e sta richiedendo anche il supporto di mezzi aerei: un elicottero S64, un Canadair e un elicottero regionale stanno operando. La situazione non è migliore nel resto della Regione: sono in totale cento gli incendi, 600 invece le persone in azione. La situazione è monitorata anche dai cittadini con smartphone e fotocamere. Tra questi anche Fabio Rovazzi, che ha condiviso un video su Youtube scrivendo: «Incredibile incendio sul Vesuvio». Ve lo riportiamo di seguito.