Il caso legato all’omicidio del piccolo Grégory Villemin, avvenuto in Francia nell’ottobre 1984 potrebbe regalare un nuovo colpo di scena. L’ex magistrato che per primo si era occupato dell’omicidio ad oggi ancora irrisolto, infatti, a circa un mese dalla riapertura di uno dei maggiori cold case francesi è stato trovato morto nella sua abitazione a Le Mans, con un sacchetto di plastica sopra la testa. Il giudice si chiamava Jean-Michel Lambert ed aveva 65 anni. Fu il primo che istruì il caso per la morte del piccolo Grégory quando all’epoca aveva appena 32 anni, prendendo a cuore l’inchiesta sul bambino annegato nel Vologne, nell’est della Francia, con mani e piedi legati. Un caso che, dalle lunghe indagini ancora in corso, ha evidenziato una serie di rancori familiari e gelosie e che il mese scorso, a quasi 33 anni dalla morte del piccolo, ha portato all’arresto di Marcel Jacob, uno zio del padre di Grégory, e della moglie. Ora, la morte misteriosa dell’ex giudice, come riporta France24.com, apre la strada a nuovi inquietanti interrogativi. Ad allertare la polizia lo scorso martedì, riportano i media locali, sarebbe stata proprio una sua vicina di casa. Nell’abitazione non sarebbe stato rilevato alcun segno di effrazione.



Alla notizia della morte dell’ex magistrato che si occupò del caso Grégory è intervenuto l’avvocato Thierry Moser, difensore dei genitori del bambino, che all’AFP ha dichiarato: “Sono devastato, è infinitamente triste…”. Pur criticando le conclusioni tratte dalle sue indagini, il collega non si sente di criticarlo come uomo. Jean-Michel Lambert è ricordato soprattutto per aver rivelato alla stampa le accuse che Murielle Bolle, allora 15enne, rivolse contro il cognato Bernard Laroche, l’uomo che fu poi ucciso dal padre del bambino. Oggi gli inquirenti che indagano al caso vogliono ancora capire il motivo delle accuse iniziali di Bolle, finita un mese fa sotto inchiesta. Proprio il magistrato trovato morto sarebbe dovuto intervenire in aula a testimoniare, ed il suo decesso ha preoccupato non poco l’avvocato di Bolle. Il caso sull’omicidio di Grégory Villemin passò successivamente nelle mani di un altro giudice, Maurice Simon, il quale nel suo lavoro tentò di contraddire le precedenti teorie di Lambert.

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