Dopo la confessione di Solomon Nyantakyi, il quale ha ammesso di essere stato l’autore del duplice omicidio di Parma, il giovane ghanese si è rinchiuso nel silenzio con lo sguardo perso nel vuoto. E’ questa la descrizione che arriva dal portale ParmaToday.it che rivela l’avvenuto interrogatorio conclusosi proprio con la drammatica confessione, dalla quale non è ancora emersa tutta la verità di un delitto che resta ad oggi senza un movente. Nyantakyi ora resterà nel carcere di San Vittore almeno fino al prossimo sabato, quando cioè sarà in programma quasi probabilmente il primo interrogatorio di garanzia. A difenderlo sarà un avvocato d’ufficio, Vincenzo Agostino Cecere, mentre gli inquirenti hanno già iniziato a scavare nella vita privata dell’ex calciatore per cercare di comprendere le motivazioni di un gesto assurdo e che avrebbe compiuto da solo. Secondo il Procuratore Capo Antonio Rustico, infatti, Solomon Nyantakyi non avrebbe avuto alcun complice ed avrebbe agito da solo in appena mezzora di tempo, ovvero tra le 14:00 e le 14:30, molto prima del ritrovamento dei corpi senza vita della madre e della sorellina da parte del fratello Raymond, avvenuto solo in serata, intorno alle 20:15.È possibile però che il giovane sia stato aiutato nella fuga e proprio su questo si concentrano anche le indagini in attesa del nuovo interrogatorio. Per questa sera, intanto, in via San Leonardo alle 20:30 prenderà il via una fiaccolata in ricordo delle due vittime. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Mamma e sorellina uccise, una fuga e una confessione choc, tutto in poche ore: il 21enne calciatore Solomon Nyantakyi è stato arrestato a Milano due sere fa e ieri mattina ha confessato l’orrendo delitto di Parma, dove la mamma e la sorella di 11 anni ghanesi sono state brutalmente accoltellate in una scena del crimine raccontata dagli inquirenti come “raccapricciante”. Nfum Patience, 43 anni e la sorellina Magdalene sono state uccise nella loro casa nel primo pomeriggio: secondo il procuratore capo di Parma, Antonio Salvatore Rustico, Solomon ha agito da solo visto che «non sono stati trovati elementi che facciano pensare alla presenza di altre persone al momento del delitto», ha spiegato ieri pomeriggio il magistrato in conferenza stampa. Dopo il duplice orrendo delitto, pare che il 21enne ex Parma abbia tentato di ripulire la scena del crimine dalle sue tracce, ha cercato anche del denaro in giro per casa ma non l’ha trovato e ha messo a soqquadro l’appartamento forse per far sembrare una rapina.
Poi una serie infinita di errori nella fuga (dalle riprese mentre saliva sul treno verso Milano) che denotano un’assoluta mancanza di lucidità e “tranquillità” dopo quanto commesso. Resta ancora sconosciuto il movente, con il padre che in queste ore dovrebbe arrivare in Italia per cercare di capire cosa sia successo alla sua famiglia mentre lui era lontano per cercare un lavoro a Londra e magari portare tutti li. Non lo potrà fare e questo dramma immaginiamo per lui sarà triplo, con un figlio in carcere reo confesso dell’omicidio della moglie e della piccola figlia. (agg. di Niccolò Magnani)
Il caso di Parma ha sconvolto una famiglia, un vicinato ma anche una città per un ragazzo, il 21enne arrestato Solomon Nyantakyi, che per il Parma Fc aveva giocato nelle giovanili fino alla prima squadra nell’anno disgraziato del crac che fece andare in fallimento e in serie D la squadra gialloblu (qui il nostro ritratto dell’ex calciatore). Ha ucciso mamma e sorellina, un delitto orribile per il quale ha confessato subito davanti agli inquirenti – come si può vedere dalla foto, subito dopo essere stato portato in Caserma. Alcuni ex compagni di squadra intervistati dall’Ansa commentano il passato di Solomon, spiegando come il ragazzo aveva sofferto di depressione già in adolescenza: Cristiano Lucarelli, che lo aveva allenato nelle giovanili del Parma, spiega «Dal suo comportamento estroverso nelle giovanili del Parma si vedeva che aveva dei problemi. Però mai, mai, mai l’ho visto alzare la voce, litigare con qualcuno, avere una reazione scomposta. Era ipereducato. Ora sono scosso. Era esattamente quel tipo di ragazzo dal quale non ti aspetteresti mai una cosa del genere».
L’ex bomber del Livorno spiega come il ragazzo era stato in cura per la depressione e già una volta fuggì di casa, «Venne da me a dire che gli mancava la famiglia, gli amici, la casa. Pensai fosse nostalgia. E ora sono sconvolto». Il fratello di Cristiano, Alessandro Lucarelli, capitano del Parma, con Solomon ci ha giocato proprio e anche lui rimane sconvolto per la notizia del duplice omicidio commesso dal giovanissimo ragazzo ghanese: «Era molto tranquillo, un po’ chiuso, non legava con nessuno in particolare: qualcosa di singolare tra i suoi coetanei, specie i ragazzi africani molto estroversi. E ora questa cosa incredibile». (agg. di Niccolò Magnani)
Si chiama Solomon Nyantakyi, ha 21 anni, è ghanese ed ha appena confessato l’omicidio della madre e della sorella di 11 anni nell’orribile strage di Parma avvenuta ieri. Dopo ore di fuga è stato fermato a Milano dalla Polfer in Stazione Centrale (in realtà avvenuto ieri sera, annunciato questa mattina). Nel primo interrogatorio tenuto davanti agli inquirenti, il 21enne pare abbia già confessato: «sono stato io ad uccidere mia madre e mia sorella», avrebbe detto davanti ai poliziotti secondo il resoconto di Rai News24. Il ragazzo promettente calciatore nel Parma fino a qualche anno fa ora verrà portato in carcere con il gip che ha disposto per lui il fermo obbligatorio dopo la confessione per il duplice, orribile, omicidio della madre e della sorellina di 11 anni. Movente e dinamica dell’assassinio al momento non sono stati resi noti. (agg. di Niccolò Magnani)
Secondo quanto riportato da Tg Com24 è stato arrestato a Milano, in questi minuti, il figlio in fuga e accusato dell’omicidio brutale della madre della sorellina di 11 anni a Parma. Un orribile duplice delitto di cui ora dovrà rispondere agli inquirenti il 21enne Solomon Nyantakyi, ghanese e sospettato di aver ucciso a coltellate nella serata di ieri due componenti della sua famiglia. Ovviamente è accusato ma ora dovrà rispondere su ogni possibile coinvolgimento, sull’alibi all’ora del doppio omicidio e sul possibile movente. Il giovane figlio era irreperibile in pratica dopo il ritrovamento dei corpi effettuato dall’altro fratello, 25enne di nome Raymond: si è scoperto che Solomon Nyantakyi ha un passato recente nelle giovanili del Parma Fc, e non solo, nell’anno del crac Parma in serie A l’allenatore Donadoni lo aveva convocato più volte in prima squadra accanto a Cassano e Josè Mauri. Le urla e poi il silenzio: la morte della donna e della figlia 11enne ha spaventato e traumatizzato vicini e il fratello che ha trovato il corpo. Ora andrà verificato tutto, con il sospettato che dovrà fornire una accurata ricostruzione per non venire arrestato con l’accusa gravissima di duplice omicidio volontario. (agg. di Niccolò Magnani)
Terribile duplice omicidio a Parma, nella zona periferica di via San Leonardo. Una donna di 43 anni di origini ghanesi, Patience Nfum, è stata trovata morta, trafitta da numerose coltellate, nel suo appartamento assieme alla figlia di appena 11 anni, Magdalene Nyantakyi. Inizialmente si era parlato del fatto che la donna aspettasse un bambino, eventualità negata da un cognato accorso sul luogo del delitto. A scoprire la raccapricciante scena è stato il figlio di 25 anni, Raymond, rincasato e trovatosi di fronte a una vera mattanza, con macchie di sangue sparse dappertutto. La donna era da poco rientrata dal Ghana e nel pomeriggio alcuni vicini hanno sentito le urla della bambina urlare “mamma, mamma!”, poi il silenzio per ore, fino al ritorno del figlio che ha scoperto la terribile scena chiamando la polizia. E’ assente dall’Italia il padre, col capofamiglia impegnato in Inghilterra per lavoro. E’ irreperibile invece il terzo figlio della coppia, il 21enne Solomon, sul quale si starebbero concentrando i sospetti degli inquirenti.
Dopo il delitto infatti il cellulare di Solomon non è stato più raggiungibile, e gli investigatori pensano che possano esserci le sue responsabilità dietro il raccapricciante delitto. La scena che si è parata davanti all’altro figlio è stata raccapricciante, con sangue sparso per tutta la casa tanto da rendere inagibili le stanze dopo l’ingresso. Il delitto sarebbe dunque stato compiuto com particolare efferatezza, anche se al momento non si fanno ancora ipotesi sul movente e su cosa possa aver scatenato la furia dell’assassino. La famiglia ghanese viveva a Parma da molto tempo, con la figlia 11enne che era nata nella cittadina emiliana. Gli inquirenti hanno confermato il gran numero di coltellate con il quale la donna e la figlia sono state uccise, e sono iniziati i rilevamenti della polizia scientifica, coordinati dal Pubblico Ministero Paola Dal Monte, per cercare di far luce sul brutale delitto.