Questa mattina la Commissione Bilancio alla Senato ha bocciato l’emendamento a firma Patrizia Manassero (Pd) che proponeva i vaccini obbligatori anche per gli insegnanti, i medici, gli infermieri e gli operatori socio sanitari (OSS). Pare infatti, come riporta Orizzonte Scuola, che la Commissione per motivi di coperture finanziarie mancanti ha negato l’aggiunta dei vaccini obbligatori anche a chi ha a che fare direttamente con bambini e possibili portatori delle malattie legate ai 10 vaccini obbligatori. Ieri invece la Commissione Sanità al Senato ha espresso parere favorevole all’emendamento che prevede l’istituzione dell’Anagrafe Vaccinale che potrà registrare dal 2017 tutta la situazione vaccinale degli italiani, ovviamente anche a ritroso prelevando dai registri regionali esistenti finora.



Il decreto sui vaccini obbligatori presenta diverse novità rispetto al testo iniziale. La fiducia potrebbe essere votata già oggi, poi sarà trasferito alla Camera per la conversione in legge. Le principali modifiche sono essenzialmente due: la prima prevede che le vaccinazioni siano obbligatorie dal 1 gennaio 2018 anche per gli operatori socio-sanitari e scolastici, fatta eccezione per casi di accertato pericolo di vita; la seconda riguarda l’istituzione dell’Anagrafe nazionale vaccini, presso il ministero della Salute, per monitorare l’attuazione dei programmi vaccinali. Sono stati ridotti a dieci comunque i vaccini obbligatori. Le profilassi imposte ai genitori di bambini e ragazzi tra 10 e 16 anni riguardano: anti poliomielitica, anti difterica, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, anti Haemophilus influenzae tipo b. Per quanto riguarda invece anti morbillo, anti rosolia, anti-parotite, anti varicella resta l’obbligo, ma sarà valutata l’epidemiologia per eventuali modifiche. Per quattro vaccinazioni –  anti meningococco B e C, anti pneumococco e anti rotavirus – ci sarà un’offerta attiva e gratuita.



Tra le novità presenti nel decreto sui vaccini obbligatori c’è il dimezzamento delle multe massime per i genitori che continuino a rifiutare di vaccinare i propri figli, nonostante le sollecitazioni da parte dell’Asl. Si passa da 7.500 euro a 3.500. Il minimo è fissato a 500, ma l’entità varierà in base al numero di registrazioni che la famiglia si è rifiutata di effettuare. Nel decreto è scomparsa anche la possibilità per l’Asl di segnalare il reiterato rifiuto dei genitori al Tribunale dei minori. C’è però una novità che ha scatenato le proteste dei medici: la somministrazione dei vaccini potrà avvenire anche in farmacia. Le modalità verranno fissate da un decreto della Salute, in attuazione del capitolo del Patto salute sulla farmacia dei servizi. Per i vaccini indicati nel Calendario vaccinale nazionale è previsto l’obbligo di negoziazione dei prezzi all’Agenzia nazionale dei farmaci (Aifa).

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