Arrivano purtroppo le prime due vittime della tragica situazione di incendi nel Sud Italia: mentre le aree più preoccupante restano il Vesuvio e le province della Sicilia, i primi due morti arrivano in Calabria, nella zona del Cosentino dove due pensionati stavano cercando di spegnere i roghi e sono rimasti purtroppo intrappolati nelle fiamme. La prima strage arriva a San Pietro in Guarano, Cosenza, dove un 69enne stava cercando di spegnere l’incendio divampato vicino al proprio terreno. È morto carbonizzato, davanti ai testimoni attoniti che non sono riusciti a salvargli la vita; così come è avvenuto anche ad un 68enne nell’area vicino a Vibo Valentia, a Favellino di Cessaniti, anche se in questo caso l’uomo che cercava di spegnare il rogo è stato ritrovato in un dirupo, senza purtroppo alcuna possibilità per i soccorsi di poterlo salvare. (agg. di Niccolò Magnani)
La situazione nell’area del Vesuvio in questi ultimi giorni messa in ginocchio a causa degli incendi, sarebbe in lieve miglioramento. Lo rende noto il portale NapoliToday.it che al tempo stesso evidenzia come gli interventi atti a spegnere i roghi ancora in corso, stiano proseguendo senza sosta anche con l’impiego di Canadair. Nella giornata di oggi ne sono attesi altri tre che andranno a coadiuvare l’importante lavoro degli aerei e degli interventi via terra. Il timore di questi giorni era che le fiamme potessero entrare in contatto con le vicine discariche di rifiuti rendendo ancora più drammatica la situazione. Fortunatamente, i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area della discarica a Cava Sari. Ad essere decisamente più complessa è la situazione tra Ercolano-Torre del Greco e Terzigno-Ottaviano. In una zona boschiva nei pressi di San Sebastiano al Vesuvio, infatti, è stato individuato un nuovo rogo che ha visto l’intervento urgente di quattro pattuglie dell’Esercito impegnate nella sorveglianza dell’area in oggetto. Le vie di accesso al Parco Nazionale del Vesuvio intanto, risultano ancora bloccate mentre sembra essere al momento rientrata la situazione a Positano, Montoro, e il monte Faito, dove gli incendi sono stati tutti domati e le aree sarebbero sotto controllo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I roghi e gli incendi proseguono senza sosta anche in questo primo pomeriggio, con l’Esercito Italiano arrivato già nella notte sulle pendici del Vesuvio per bloccare ogni accesso al Parco Nazionale del vulcano napoletano. «La scorsa notte abbiamo bloccato tutte le vie di accesso al Parco Nazionale e stiamo pattugliando assiduamente il territorio per segnalare nuovi roghi e individuare e bloccare eventuali piromani», sono le parole importanti del maggiore Carlo Bianchi, comandante del II Gruppo tattico Terra dei Fuochi. La Campania ha appena ricevuto aiuto dalla Francia con due Canadair arrivati da Parigi per provare a spegnere tutti i roghi accessi sulla Costiera Amalfitana. Stessa situazione ancora in Sicilia, con i turisti del villaggio a San Vito Lo Capo in zona Trapani che sono stati avvertiti di non poter far ritorno alle loro abitazioni fino al prossimo sabato, quanto tutta l’area sarà finalmente bonificata dopo il rischio incendio (scongiurato per fortuna) in tutte le strutture. (agg. di Niccolò Magnani)
Gli incendi al sud Italia continuano a presentare emergenza e preoccupazione per le autorità e per i cittadini/turisti presenti tra la Sicilia, con roghi in tutte le province in pratica, e la Campania, con il Vesuvio che questa mattina ha di nuovo presentato nuovi incendi nonostante la nottata sia stata passata con altre operazioni di spegnimento. Come ha spiegato la Protezione Civile, a destare preoccupazione nelle ultime ore sono le continue “accensioni” della “lettiera”, ovvero quel materiale organico presente sul suolo costituito da rami e foglie, che continua a bruciare. Come riporta l’Ansa invece, un incendio è appena stato notato e segnalato ai Vigili del Fuoco nell’area di Monte Megano sui Monti Lattari.
Sempre in Campania, a preoccupare è anche la Costiera Amalfitana, con le fiamme ad esempio che sono arrivate giusto questa mattina presso l’incantevole borgo di Conca dei Marini, poco prima della collina tra il Fiordo di Furiore e la Grotta dello Smeraldo, con fiamme levate appena prima del centro abitato. Come spiega la Protezione Civile di Amalfi, «ci siamo attivati fin dalle prime ore del giorno, utilizzando una motopompa assieme alla forestale della Comunità Montana». (agg. di Niccolò Magnani)
Mentre sul Vesuvio prosegue l’incendio che ha portato in tre giorni la distruzioni di 12 miliardi di alberi in preda di piromani (stime Coldiretti), anche la Sicilia non vede grossi miglioramenti nei vari incendi ancora accessi lungo le vaste aree sotto emergenza. I militari dell’esercito e le varie forze di soccorso nella notte hanno continuato senza sosta nell’opera di spegnimento ma il lavoro è ancora molto lungo davanti: una buona notizia arriva dal piccolo paese di San Vito Lo Capo, dove ieri il villaggio turistico di Calampiso è stato completamento evacuato per rischio fiamme su tutte le strutture. Ebbene, l’incendio è stato domato, ma le fiamme rimangono accese purtroppo anche in altre zone della Sicilia; nel Trapanese i roghi attivi rimangono a Santa Ninfa e a Castellammare del Golfo, in provincia di Agrigento invece incendi ancora sul Montallegro. Vasti roghi ancora sulle Madonie, con il Catanese che vede ancora bruciare i territori di Castiglione di Sicilia e Linguaglossa. L’emergenza arriva dunque anche sull’Etna, come in Campania sul Vesuvio: non sembra esserci pace per le aree del sud dove gli incendi e i promani soprattutto sono ancora indomabili. (agg. di Niccolò Magnani)
Migliora leggermente la situazione incendi in Campania, ma resta comunque preoccupante: la Protezione civile regionale ha fatto sapere che sono poche le aree presso cui proseguirà il presidio. Tra queste c’è anche Positano, dove i volontari e gli abitanti della zona si stanno adoperando per arginare le fiamme. Il rogo si starebbe spingendo verso Agerola. Intanto è stato individuato il primo responsabile del vasto incendio sul Vesuvio: è stato incastrato dalle immagini di una telecamera sistemata all’ingresso del parco nazionale e grazie ad una segnalazione è stato colto in flagranza di reato ai carabinieri. Bloccato mentre osservava le fiamme nei pressi dell’uscita di Licola, è stato fermato il primo piromane. Si tratta di un uomo originario di Benevento, giunto all’ombra del Vesuvio per realizzare il suo piano criminale. «Abbiamo preso uno dei piromani del Vesuvio. La situazione dell’area napoletana colpita dai roghi è preoccupante», ha dichiarato Sergio Costa, comandante regionale dei carabinieri forestali.
Resta critica la situazione in Sicilia dopo i numerosi incendi divampati. Un vasto rogo sta minacciando le aziende agricole e gli allevamenti nelle Madonie. Un uomo è stato condotto in caserma dai carabinieri di San Mauro Castelverde per accertamenti: sarebbe stato visto in atteggiamento sospetto in prossimità di uno dei focolai da cui si è sviluppato un incendio di oltre un chilometro. Altri nove roghi sono segnalati a Catania e provincia, mentre a Messina la situazione sembra sotto controllo dopo tre giorni di incendi in diverse zone della città. I vigili del fuoco stanno domando piccoli focolai, ma resta comunque alto l’allarme, perché i roghi vengono accesi di continuo. La situazione è differente in provincia, sia nella zona ionica che tirrenica: incendi sono divampati a Milazzo, Giardini, Gaggi e Lipari. Gli inquirenti sono al lavoro alla ricerca dei piromani, che rischiano 15 anni di reclusione per questo reato.