Sant’Enrico nasce a Bad Abbach il giorno 6 Maggio del 973, è il figlio di Enrico II di Baviera e fa parte della famiglia degli Ottoni. Dopo la morte del cugino Ottone III, costui diventa re di Germania e la sua incoronazione avviene a Magonza e come primo cancelliere viene nominato il vescovo di Como, che si chiama Alberico. Dopo essere stato eletto sovrano, il futuro santo cerca subito di risolvere tutte le diatribe che riguardano i vassalli del suo regno. In più, il re si trova a dover fronteggiare la ribellione di parecchi nobili, come ad esempio Baldovino di Fiandra. Sant’Enrico è stato anche re d’Italia, ma il suo interesse per il nostro paese è stato molto debole. Il futuro santo comunque viene nominato imperatore nel 1014 e l’incoronazione avviene nella città di Roma, per mano del Papa Benedetto VIII. Sant’Enrico è molto religioso, infatti partecipa anche al concilio di Pavia del 1022, in cui vengono emanati dei canoni, che sanciscono la difesa dei patrimoni della Chiesa e combattono il concubinato. Il futuro santo inoltre applica nei suoi territori una vera e propria riforma morale e aumenta il controllo sui monasteri presenti nel suo regno. Muore a Grona, nella Bassa Sassonia, il 13 Luglio del 1024. Dopo la sua morte, è stato nominato santo da Papa Eugenio III, in quanto è stato considerato un imperatore molto devoto. La sua canonizzazione è avvenuta nel 1146 e la sua festa si celebra annualmente il 13 Luglio. 



Sant’Enrico è patrono di Polia, che è un paese che si trova in provincia di Vibo Valentia. In questo paesino, nella Chiesa di San Enrico, in occasione della festa patronale del 13 Luglio, c’è una messa in onore dell’imperatore. Nel corso di questa celebrazione, il santo viene ricordato come un sovrano devoto, molto fedele al Credo della Parola di Cristo. Al termine della messa, parecchi fedeli, giunti in pellegrinaggio nella Chiesa, porgono i loro omaggi dinanzi alla statua lignea dell’imperatore. Nel corso della festa patronale, a Polia, ci sono anche diverse sagre, in cui in degli stand gastronomici si ha la possibilità di mangiare alcuni prodotti tipici della zona, come i pezzetti di carne di maiale e le melanzane ripiene con cipolla, pomodoro e patate.  



Polia è un piccolo paesino, in provincia di Vibo Valentia, che ha poco più di mille abitanti. Il nome di questo comune calabro deriva dal greco Polis, che significa appunto città. Tra i luoghi religiosi di interesse presenti nel posto, ci sono sicuramente la Chiesa di San Enrico e la Chiesetta di Santa Croce. La prima struttura risale al 1933 e all’interno di essa vi risiede la statua in legno dell’imperatore, che è stata realizzata nel 1876 da Pietro Drosi. Il secondo edificio invece è stata costruito nel 1732 e ospita una croce molto antica, che è stata scheggiata dai fedeli giunti in pellegrinaggio. A Polia c’è il Palzzo Molè. Il luogo risale al 1800 e al suo interno vi è ancora una vecchia Filanda, che veniva utilizzata per la lavorazione del lino e della seta. In questo paesino si può visitare un Museo, all’interno del quale ci sono parecchie opere dell’artista Fortunato Gaccetta. Polia è conosciuta infine per le grotte trogloditiche presenti nel suo territorio, che sono delle caverne dell’età del ferro, e per gli antichi mulini ad acqua. 



Oltre a Sant’Enrico, i santi, che si commemorano il 13 Luglio, sono: Santa Clelia Barbieri, San Sila, Sant’Eugenio di Cartagine, San Serapione di Alessandria e Santa Mirope di Chio. I Beati del 13 Luglio sono: Jacopo da Varazze, Tommaso Tunstal, Giovanni di Francia e Francesco da Casale.