Non potrà disporre di una parte dei soldi che gli erano stati sequestrati: il Tribunale di Milano, sezione misure di prevenzione, ha respinto l’istanza presentata da Fenice, società riconducibile all’ex fotografo dei vip. Era stato chiesto infatti il dissequestro di 1.342.893 mila euro per procedere con la “rottamazione” delle cartelle di Equitalia. La Procura si era detta favorevole alla revoca del sequestro, ma solo per 322mila euro per il pagamento della prima rata. I giudici, presieduti da Maria Rispoli, hanno però respinto l’istanza presentata dai legali di Fabrizio Corona, gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti. Si sono rifatti alla “giurisprudenza costante” della Cassazione, secondo cui «nell’ambito del procedimento di prevenzione le somme oggetto di evasione fiscale non possono costituire una fonte lecita di provvista».



Niente da fare dunque per Fenice, che avrebbe voluto pagare le imposte con la somma sequestrata all’ex paparazzo dei vip. Tra l’altro non sono state ancora depositate le motivazione della sentenza che ha portato alla condanna di Fabrizio Corona ad un anno di carcere ma anche all’assoluzione dalle accuse principali, come l’intestazione fittizia di beni. Nell’istanza i suoi avvocati avevano spiegato che «la richiesta di restituzione della somma è finalizzata a far fronte al pagamento della procedura cosiddetta di rottamazione avviata in data 30 marzo 2017 per le annualità dal 2007 al 2015». La vicenda si riferisce ai 2,6 milioni di euro trovati in parte nel controsoffitto di Francesca Persi, collaboratrice di Fabrizio Corona, e in parte in Austria.



La restituzione dei beni piò essere disposta «solo quando emerga con evidenza la non confiscabilità degli stessi, in ragione della palese loro non riferibilità al proposto (ndr Fabrizio Corona) e della certa provenienza lecita delle stesse». Per il Collegio non ricorre questa situazione, «quantomeno in ordine alla non riferibilità della società ‘Fenice’ a Corona, in considerezione del fatto che dagli atti acquisiti emerge che detiene il 99% delle quote della stessa fin dalla sua costituzione e che la legale rappresentante è sua madre, Gabriella Previtera».

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