OSPEDALE BAMBINO GESÙ, GIUSEPPE PROFITI E MASSIMO SPINA RINVIATI A GIUDIZIO
I due ex vertici dell’Ospedale Bambino Gesù, Giuseppe Profiti e Massimo Spina, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale del Vaticano con l’accusa di “distrazione di fondi”. E’ quanto riporta il quotidiano Corriere della Sera, che spiega come le accuse a carico dei due manager fanno riferimento al presunto utilizzo di denaro della Fondazione dell’Ospedale per il pagamento dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento dell’ex Segretario di Stato, il cardinal Tarcisio Bertone. La prima udienza del processo che vedrà imputati Profiti e Spina si terrà il prossimo 18 luglio. A rendere noto il contenuto del decreto di rinvio a giudizio dei due ex manager è stato un comunicato stampa della Santa Sede che, pur senza chiamarlo per nome, indica il coinvolgimento del cardinale Bertone. Si legge in merito: “Sono stati pagati per fini completamente extraistituzionali euro 422.005,16, utilizzandoli per effettuare lavori di ristrutturazione edilizia di un immobile di proprietà del Governatorato, destinato a residenza del Segretario di Stato emerito”. Il pagamento di tale somma sarebbe servito a creare vantaggio presso l’impresa di Gianantonio Bandera.
APPARTAMENTO DEL CARDINALE BERTONE: LO SCANDALO ARRIVA IN AULA
La vicenda che vede il coinvolgimento dei due vertici dell’Ospedale Bambino Gesù, di proprietà della Santa Sede, si colloca tra il novembre 2013 ed il maggio successivo. In quell’arco di tempo furono eseguiti da parte dell’impresa Bandera lavori di ristrutturazione dell’appartamento all’ultimo piano del palazzo San Carlo, in Vaticano, scelto come residenza dal cardinale Bertone prima di lasciare la carica di Segretario di Stato. A distanza di oltre tre anni, dunque, si inserisce il processo dei due ex manager, Profili e Spina, al fine di fare totale chiarezza su che fine abbia fatto il denaro proveniente dalla fondazione e come mai l’impresa pagata per i lavori sarebbe stata pagata due volte (oltre ai 422 mila euro ci sarebbero altri 300 mila versati direttamente da Bertone). Dopo la notizia del rinvio a giudizio, il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin ha commentato: “È giusto che ognuno renda conto dei propri comportamenti”. Di contro, il cardinale Bertone ha già fatto sapere tramite un legale che si “asterrà da qualunque commento sul processo” in partenza.