L’Occidente ha il dovere di salvare i migranti: è questa la tesi di Hanif Kureishi. Per lo scrittore e regista britannico di origine pakistana è stato proprio l’Occidente ad aver prodotto profughi. I rifugiati sarebbero il risultato del capitalismo, «che genera diseguaglianze». Tra le cause anche «le guerre che hanno destabilizzato il Medio Oriente» e «il cambiamento climatico». Dall’analisi delle cause si possono produrre soluzioni per Hanif Kureishi, che sta presentando il suo ultimo libro “Uno zero”. «Ecco perché è nostro dovere morale accogliere queste persone», ha affermato il romanziere nell’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano.



Il suo libro più noto è “Il Budda delle periferie”, in cui ha descritto l’esplosione del multiculturalismo nella Londra degli anni ’90. Cosa è cambiato da allora? «Abbiamo visto una enorme crescita del nazionalismo. È rinata l’identità britannica, l’idea della razza, perfino del sangue e il territorio», ha aggiunto Hanif Kureishi, secondo cui il sindaco londinese Sadiq Khan, di origini pakistane, è il simbolo della nuova Gran Bretagna. La sua speranza è che non diventi come Boris Johnson, «che ha svenduto la città al capitalismo».



Inevitabile un commento sul caso Charlie Gard, il piccolo affetto da una rara malattia genetica, che divide il Regno Unito. Questa vicenda è per lui «esempio di una burocrazia in cui gli individui non sono più protagonisti». I toni si fanno quindi più duri: «Non ho fiducia nella scienza, quando ha la pretesa di dominare la vita delle persone».

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