Stefano Filippi su “Il Giornale” la chiama “provocazione” e se le voci venissero confermate in effetti si tratterebbe di una ipotesi clamorosa quella per cui Papa Francesco avrebbe voluto fare Cardinale un laico. Alcuni rumors riportati dal giornalista de “Il Giornale” spiegano questa possibile e clamorosa querelle: durante l’ultimo concistoro di giugno, dove Papa Francesco ha nominato 5 nuovi Cardinali che hanno completato il prossimo Conclave con i numeri minimi raggiunti, avrebbe potuto esserci anche il monaco e priore di Bose Enzo Bianchi. Un monaco ma non un prete, perché questo è il fondatore della piccola Comunità di preghiera con monaci di entrambi i sessi, nel Canavese: provengono da Chiese cristiane diverse e per questo motivo il suo presidente Bianchi è da sempre considerato un outsider – per alcuni non proprio “ortodosso” in alcune posizioni – della Chiesa Universale Cattolica. È uno dei nomi principali nella lista di progressisti cristiani, spesso in passato molto polemico sui papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: ebbene, secondo Filippi (che ha raccolto fonti vicino alla Segreteria di Stato Vaticana) il monaco-non prete sarebbe stato ad un passo dall’essere ordinato cardinale da Papa Francesco, che ne stima l’apertura, lo sguardo “laico” e l’attenzione per i poveri e gli “ultimi”.



Fu lo stesso Priore di Bose a rifiutare nel passato l’ordinazione sacerdotale, «voglio restare un semplice cristiano, laico come lo sono i monaci e come lo stati anche san Pacomio, san Benedetto e san Francesco d’ Assisi», aveva detto in una lontana intervista alla Stampa. Nella Chiesa è prevista l’ordinazione di un laico a ruolo di Cardinale ma l’ultima volta che avvenne fu nel 1858 con Papa Pio IX che fece prelato un avvocato della Sacra Rota Romana, divenuto poi Cardinale e che partecipò al Conclave per eleggere Leone XIII. Gli ultimi papi hanno sì eletto qualche teologo anziano a ruolo di cardinale, ma quando ormai non avevano più l’età consentita per poter partecipare al Conclave, mentre con Enzo Bianchi questo sarebbe avvenuto dati i suoi 74 anni di età. Come ricorda Filippi, «farlo ora cardinale avrebbe costretto l’ex priore di Bose a ricredersi o a mettere in difficoltà lo stesso Bergoglio.



E questa è stata l’ argomentazione con cui il Papa è stato convinto a desistere dal proposito. Più d’ uno nel dicastero che collabora più da vicino con il Pontefice, a quanto sembra, era perplesso sull’opportunità della nomina, forse anche il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin». Bergoglio, secondo le voci dalla Curia, avrebbe voluto dare un messaggio fortissimo allargando e aprendo alla platea dei laici il Conclave dove viene scelto il Pontefice: la diplomazia vaticana sarebbe così intervenuta, discutendo con Francesco e arrivando a farlo desistere nell’interno, o almeno così viene riportato dalle fonti che parlano dalla Curia Vaticana.

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