Quella giostra, considerata troppo pericolosa anche dai suoi amici, era diventata un desiderio costante di Francesca Galazzo, da almeno 15 giorni. Un sogno in parte realizzato ma che le è costato la vita e che ha lasciato il piccolo figlio senza una madre. A lui le ultime parole della donna, che in volo è riuscita a dire all’amico che l’attendeva giù insieme al piccolo di due anni che dormiva nel passeggino: “Pensa a mio figlio”. Proprio Claudio oggi racconta quanto avvenuto prima della drammatica sera di venerdì, ed a riportare le sue parole è TgCom24: “Francesca voleva che andassi con lei sulla giostra, erano 15 giorni che me lo chiedeva ma io ogni volta prendevo tempo perché avevo paura”. Lui avrebbe fatto di tutto pur di non farla salire, anche dicendole che era meglio aspettare il cambio di elastici in quanto quelli presenti sembravano ormai usurati. Quella sera però, era decisa a provare la famosa giostra. “Si è seduta a destra nella sfera poi però un’addetta alla sicurezza le ha fatto cambiare il posto con l’altra nostra amica”, ha raccontato Claudio. Un cambio dettato da motivi di equilibrio e seguito da un ulteriore controllo delle cinture da parte dell’addetta, prima di dare l’ok. Quel cambio, forse ha rappresentato la condanna a morte di Francesca e la salvezza per l’amica che oggi, insieme ai familiari della 27enne, piangono la sua morte assurda.



MORTA AL LUNA PARK: PROCURA APRE INCHIESTA PER OMICIDIO COLPOSO

INQUIRENTI A CACCIA DEI VIDEO

Entro martedì sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Francesca Galazzo, la giovane madre 27enne morta al Luna Park, a San Benedetto del Tronto. Un volo di 20 metri che non le avrebbe lasciato scampo, complice anche la violenza dell’impatto rivelatosi fatale. Nel frattempo, come rivela SkyTg24, le indagini proseguono senza sosta e a tal fine gli investigatori stanno cercando di recuperare possibili filmati amatoriali che possano essere utili alla ricostruzione della dinamica del drammatico incidente. Per questo motivo anche la trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto, attraverso la sua pagina Facebook ufficiale, già da ieri aveva lanciato un appello: “Qualcuno dei presenti ha foto o video che potrebbero essere utili a ricostruire l’incidente?”. Neppure l’amica Maria Sole, presente con lei sulla giostra della morte, ha saputo raccontare con precisione quanto accaduto in quei momenti concitati poiché, riporta il Fatto Quotidiano, aveva gli occhi chiusi e credeva che le urla della 27enne fossero dovute all’adrenalina e non all’imminente pericolo. “Ho chiuso gli occhi, sentivo Francesca che urlava: ‘Sto volando, sto volando'”, ha dichiarato l’amica, ancora sotto choc, a Repubblica.



FRANCESCA GALAZZO COLTA DAL PANICO?

E’ stato aperto un fascicolo per omicidio colposo in merito al drammatico caso della 27enne morta al luna park di San Benedetto Del Tronto. A riferirlo è oggi RaiNew.it che rivela la voglia di giustizia della famiglia, in particolare della madre della vittima che continua a non darsi pace per quanto accaduto. Francesca Galazzo voleva realizzare il suo desiderio di essere “scagliata” verso il cielo e per questo era salita insieme ad un’amica sullo Sling Shot, tra una fionda ed una catapulta, ma per lei quel desiderio alla fine si è rivelato fatale. In un solo secondo Francesca avrebbe dovuto raggiungere 55 metri di altezza, ma qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto. A meno della metà del minuto di evoluzioni previsto, la giovane è scivolata fuori dalla capsula gravitazionale precipitando nel vuoto. La morte è sopraggiunta in seguito ai gravissimi traumi riportati. Francesca lascia una bimba di 2 anni ed una intera famiglia disperata, ma che ad un giorno dalla tragedia non smette di chiedere giustizia. Anche per questo è stata aperta dalla procura di Ascoli Piceno una inchiesta a carico di ignoti, sebbene le persone coinvolte nell’attrazione mortale sarebbero molteplici, da chi l’ha progettata a chi ha rilasciato le autorizzazioni. In ballo resta sempre la tesi del panico che avrebbe potuto cogliere la 27enne al punto da portarla a slacciarsi la cintura. Le indagini in corso dovrebbero chiarire anche questo aspetto importante.



MADRE RESPINGE LA TESI DEL PANICO

La famiglia di Francesca Galazzo respinge con forza la tesi che l’amata figlia, colta dal panico, possa volontariamente essersi slacciate le cinture. “Mia figlia non era certamente il tipo”, ha commentato disperata la madre, sostenuta poi dalla testimonianza dell’amica che era con lei sulla maledetta giostra della morte. Secondo quanto riferito alla polizia, una gamba di Francesca sarebbe scivolata all’esterno della capsula e proprio mentre la 27enne cercava di recuperarla, il rollbar appoggiato al petto si sarebbe aperto facendo precipitare la 27enne nel vuoto. Francesca avrebbe tentato di aggrapparsi perdendo però la presa quando la capsula ha effettuato una rotazione su se stessa di 360 gradi. La giostra dopo il drammatico incidente costato la vita alla giovane è stata posta immediatamente sotto sequestro e su di essa saranno ora eseguite le apposite consulenze tecniche disposte dalla magistratura. La medesima giostra, infatti, già sette anni fa aveva fatto registrare un’altra vittima, la 46enne Laura Cristofoletto, in quel caso morta a causa di un infarto. Disperata anche la titolare del gioco che continua a ripetere di non aver riscontrato alcun danno nel corso del collaudo avvenuto i primi di giugno. L’intera città di San Benedetto del Tronto è in lutto dopo una morte così assurda e che ha colpito l’intera comunità in attesa dei funerali di Francesca che si svolgeranno solo dopo l’autopsia fissata tra domani e martedì.