CARDINALE SCHONBORN E LA DIFESA DI PAPA FRANCESCO: “I DUBIA? BISOGNA COLLABORARE CON IL PAPA”

Il Cardinale Cristoph Schönborn si è espresso chiaramente senza timore, “schierandosi” a difesa completa di Papa Francesco: gli ultimi mesi tribolati in Vaticano, le critiche pervenute dai cosiddetti “dubia” all’Amoris Laetitia e le ultime nomine/cariche scelte da Bergoglio sono al centro del messaggio lanciato dall’Arcivescovo di Vienna. Nasce tutto dai famosi “dubia”, un documento firmato da alcuni importanti Cardinali (tra cui Müller, ex Capo della Congregazione per la Fede e la Dottrina, deposto poche settimane fa da Bergoglio) sull’esortazione apostolica di Papa Francesco in cui venivano espressi pareri e dubbi, appunto, per i passaggi sulla comunione ai risposati e divorziati e per «la sostituzione dell’oggettività della situazione con il soggettivismo dei singoli», come segnalavano i cardinali come possibile rischio dopo l’Amoris Laetitia. Secondo Schönborn invece i dubia «sono un atto di forza e di pressioni nei confronti del Papa da parte di chi dovrebbe essere tra i suoi più vicini collaboratori». Il vescovo austriaco ha espresso le sue perplessità rispetto agli ultimi attacchi contro Papa Francesco, coinvolto in questo ultimo periodo in questioni importanti come i migranti, la politica internazionale e proprio quelle cariche in Vaticano deposte con qualche polemica annessa, su tutte quella del Cardinale Müller all’Ex-Sant’Ufficio. Schönborn è intervenuto, parlando con i giornalisti internazionali, a Limerick in Irlanda dove in questi giorni si sta preparando la conferenza “Let’s Talk Family: Let’s Be Family” (“Parliamo di famiglia, siamo famiglia”), una serie di incontri su matrimonio e famiglia prima dell’incontro mondiale delle Famiglie a Dublino nel 2018. 



LA “RISPOSTA” AI DUBIA

Per Schönborn la migliore risposta da dare contro i dubia e contro i detrattori di Bergoglio, è da riferire agli stessi principi del Vangelo: «Papa Francesco non ha mai messo in discussione i principi, perché sono principi della Bibbia e del Vangelo e dell’insegnamento di Gesù. Ma dare questa risposta non è rispondere ad ogni singolo caso e situazione con cui ci troviamo ad aver a che fare nella vita quotidiana». Il riferimento al “discernimento” per il cardinale austriaco è uno dei punti dove Francesco è stato più attaccato nella sua esortazione e lettera apostolica: «la chiave è esercitare la virtù della prudenza» che significa «guardare chiaramente la realtà», ripete Schönborn pensando proprio ai delicatissimi temi di matrimonio, divorzio, comunione e rapporto con la propria fede, affrontati in questi giorni in Irlanda. In merito alla risposta diretta contro il cardinale Gerhard Ludwig Müller (molto critico con il Papa anche in un’ultima intervista uscita la scorsa settimana), l’omologo austriaco ribatte «le mie aperture ai temi di matrimonio e famiglia sono la mia opinione, e se altri non le condividono, riguarda loro», riferendosi alle critiche che Muller aveva indirizzato contro Schönborn per le presunte “eccessive” aperture sui temi delicati della famiglia e del matrimonio.



LA COMUNIONE AI RISPOSATI E DIVORZIATI

«Gli approcci troppo rigoristi o lassisti alla questione posta nell’Amoris Laetitia non vanno bene», critica il cardinale di Vienna sempre nel dialogo con i giornalisti irlandesi: i dubia espressi da Burke, Brandmüller, Caffarra e il da poco defunto Meisner sulla comunione ai risposati e ai divorziati, sono per Schönborn un rischio per la Chiesa Cattolica. «Che dei cardinali, che dovrebbero essere i più vicini collaboratori del Papa, stiano cercando di fare un atto di forza nei suoi confronti e di far pressione su di lui affinché dia una risposta pubblica alla loro lettera resa pubblica è un comportamento assolutamente sconveniente», sottolinea con durezza il cardinale viennese, che aggiunge poi in un colloquio con il quotidiano The Tablet, «Se vogliono avere un’udienza con il Papa, che chiedano un’udienza ma che non pubblichino di aver chiesto un’udienza». Nella trattazione invece riportata sul Catholic Herald, l’arcivescovo di Vienna entra nell’agone stesso delle critiche all’Amoris Laetitia di Papa Francesco. «Spesso l’argomento è ridotto ad una sola domanda, “possono ricevere la comunione i divorziati risposati, sì o no”? Ebbene, il Papa ci insegna che questa è una trappola». Per Schönborn bisogna infatti sempre guardare al discernimento, come ricordato da Bergoglio in tanti passaggi del suo Magistero: il punto non è “fissare regole generali assolute, ma stilare delle regole che possano essere applicate a tutti i casi, appunto con discernimento”, si legge sul giornale irlandese. 

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