CHIESA CHIUSA PER LE VACANZE: IL CASO
Ha dell’incredibile e del singolare quanto avvenuto in pieno centro di Roma, a pochi passi da Piazza Farnese e Campo de’ Fiori: la chiesa di Santa Caterina della Rota (via San Girolamo della Carità) infatti pochi giorni fa si è vista affiggere al portone il seguente messaggio “firmato” dal Parroco. «Estate 2017: la Chiesa resta chiusa dal 10 luglio fino al 16 settembre. Le attività pastorali ricominciano nella domenica 17 settembre con la Messa alle 11.30»: fedeli, turisti e soprattutto usuali partecipanti delle funzioni ne bel rione Regola della Capitale rimasti con un palmo di naso per la sorpresa nel leggere il messaggio ufficiale scritto dal prete. La parrocchia è gestita dall’Arciconfraternita di Sant’Anna dei Palafrenieri e pare che neanche il telefono veda risposte a chiamate dall’esterno: tutti in ferie con la Chiesa che rimane chiusa, un effetto un po’ strano, come se si trattasse di un negozio o di un lavoro da ufficio. Polemiche social e attacchi via web contro il prete che si “permette” di fare le vacanze lasciando inascoltato l’invito di Papa Francesco che più volte ha ripetuto anche in passato, «rispondente anche a chi bussa fuori orario, trascurate gli orari, avere questo coraggio e non chiudiamo le chiese!». Ad onor del vero, Santa Caterina della Rota (un tempo San Maria in Catarina, sede della famosa bolla papale nel 1186 di Urbano III) non è una vera e propria parrocchia, bensì un luogo sussidiario di culto, dunque aperta solo di sabato e domenica. Un fatto comunque insolito anche perché si tratta di una Chiesa nel centro di Roma, di certo la città al mondo con più preti e sacerdoti di ogni genere, non certo un paesino in periferia dove senza il prete per un breve periodo di tempo purtroppo le Chiese rimangono vuote dai sacerdoti (la crisi delle vocazioni lascia ancora il suo “segno”).
IL “RIPOSO” DEL PARROCO
Nella zona sono comunque tante le Chiese rimangono aperte e per questo particolare luogo di culto – spiega il Vicariato di Roma – è stato preferito chiuderlo per meglio proteggerlo da danni o furti nei mesi estivi dove il personale è ridotto. Il prete va in vacanza, questo sì: non deve però sconvolgere, anche perché il suo non è proprio un “lavoro” normale ma una vita di vocazione dedicata a Cristo e al servire la Chiesa in tutti i suoi uomini, anche e soprattutto i più bisognosi. A volte, anzi spesso, oltre gli “orari” di consueta attività in parrocchia o in convento, andando ben oltre le normali “capacità” e disponibilità personali, vista anche la mancanza di vocazioni che rende più complesso il territorio, assai più vasto da dover coprire. Un periodo di riposo dunque è lecito e giusto che un sacerdote possa prenderselo, fa più specie che nessuno in centro a Roma potesse andare a dir Messa una volta a settimana, ma tant’è. Di certo, un punto resta saldo, anche in estate: Dio in vacanza non ci va (l’ha fatto una volta sola, all’origine del mondo, e si è creata appunto la Domenica), con le altre chiese di Roma che fungeranno da “sostituto” nel concedere l’Eucaristia e i bisogni primari dei vari fedeli romani.