Attentato in Nigeria, donna si fa esplodere in una moschea

Un altro attentato in Nigeria e una nuova azione terroristica compiuta da Boko Haram: le ultime notizie che arrivano da Maiduguri parlano di una donna che è entrata nella moschea della città a nordest del Paese nigeriano e si è fatta esplodere poco dopo mezzogiorno. Si è fatta saltare in aria all’improvviso uccidendo 10 persone che le erano vicine durante la preghiera all’interno del luogo di culto musulmano, mentre poche ore dopo un secondo attacco di Boko Haram ha colpito altre due vittime in un sobborgo della stessa città, in zona Molai. «Boko Haram è un nemico dell’umanità e non esita a uccidere fedeli musulmani. La sua tattica è quella di commettere delitti atroci contro civili innocenti in modo di massimizzare l’impatto terroristico sulla popolazione» dice all’Agenzia Fides padre Gideon Obasogie, direttore delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Maiduguri. (agg. di Niccolò Magnani)



Processo Bossetti, giudici in camera di consiglio

Le ultime notizie che arrivano da Brescia riportano minuti decisivi per la sentenza d’appello a carico di Massimo Bossetti (qui il nostro focus speciale), il carpentiere accusato e già condannato in primo grado con ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. I giudici sono infatti in camera di consiglio e la sentenza è attesa nelle prossime ore: questa mattina in aula sono arrivate le ultime dichiarazioni del carpentiere di Mapello prima che la corte si riaggiornasse per decretare la sentenza. «Il mio primo pensiero va a Yara, unica vera vittima di questa tragedia. Una bambina che amava la vita e che potrebbe essere mia figlia, la figlia di tutti noi. Neppure un animale avrebbe usato tanta crudeltà», spiega lo stesso Bossetti, unico imputato per l’omicidio della piccola 13enne. Si dichiara ancora innocente e con forza ripete, «quel Dna non è mio, non sono io l’assassino», ha affermato con forza davanti ai giudici impegnati ora nella complessa decisione per uno dei casi di cronaca nera più noti degli ultimi vent’anni. (agg. di Niccolò Magnani)



Venezuela, attacco durante il referendum anti-Maduro

Due notizie hanno sconvolto ancora il Venezuela nelle ultime 24 ore: da un lato il referendum anti-Maduro, ovvero contro il piano di riscrivere la Costituzione lanciato dal presidente che intende così cancellare il Parlamento (ed ogni ultima parvenza democratica dello stato sudamericano); dall’altro, un attacco armato è arrivato durante il voto, con numerosi tentativi di sabotaggio da parte di gruppi vicini al governo che hanno tentato di minacciare la votazione non ufficiale del popolo venezuelano. Il referendum è stato un successo comunque, nonostante due morti e sangue in ogni parte del Paese, da Caracas fino alle periferie: l’assurda ideologica del presidente Maduro ha tentato di resistere ma il referendum è chiaro, con 7 milioni di voti contro il piano di “golpe” del presidente, il 98,4% dei cittadini venezuelani hanno votato contro il progetto che punta a riscrivere la nuova Assemblea Costituente. I pieni poteri sono contrastati, nel sangue anche, mentre tutti i riflettori sono puntati in Venezuela e si spera che nei prossimi mesi anche la Comunità Internazionale vorrà intervenire per prevenire gli odiosi attacchi armati contro la cittadinanza che intende esprimere il proprio parere contrario ad una “legge” che aprirebbe potere assoluto a Nicolas Maduro. (agg. di Niccolò Magnani)



Gentiloni frena sullo Ius Soli

Una legge giusta per il premier Gentiloni, ma che non potrà essere approvata prima della fine dell’estate. Questa la legge sulla cittadinanza ai giovani stranieri nati sul territorio italiano, una legge che per quanto voluta da molti della maggioranza, ha innescato furiose polemiche nell’esecutivo. La dichiarazione del premier cerca appunto di stemperare tali polemiche, e superare le resistenze di una parte, soprattutto del partito di Alfano, la cui uscita dalla maggioranza potrebbe far venir “meno i numeri” in Senato. L’impressione degli analisti politici è quella che la legge non vedrà la nascita in questa legislatura, una legislatura che appare concentrata a raggiungere la primavera del 2018, più che rischiare di naufragare in vista delle elezioni.

Continua la protesta nel messinese contro i profughi

Una protesta quella di Castell’Umberto che di fatto ha catalizzato l’attenzione di tutti i comuni dei Nebrodi. Oggi una trentina di sindaci hanno chiesto un incontro con il prefetto, dopo un’assemblea con i cittadini, cittadini che almeno a sentire le dichiarazioni sono stufi che i loro paesi siano usati come “deposito temporaneo” dei migranti giunti nelle coste siciliane. Intanto da registrare che oggi nell’hotel in cui è scattato il primo focolaio di protesta, il “Canguro” di Castell’Umberto, la situazione appare tranquilla, da sottolineare comunque che la zona è presidiata da ingente forze di polizia, giunte da tutta la provincia e schierati in “assetto antisommossa”.

Ancora fuoco in tutta Italia

Non accenna a placarsi l’emergenza incendi che oggi dopo aver colpito le regioni meridionali si è trasferita al centro nord. Molti i roghi soprattutto in Toscana, regione nella quale oggi un resort di Capalbio è stato fatto evacuare stante la vicinanza di un incendio. Situazione difficile anche nella periferia di Roma, dove un incendio di sterpaglie si è propagato velocemente, richiedendo l’intervento dei mezzi aerei. E situazione difficile anche nel salernitano dove un incendio ha provocato l’evacuazione di una piccola fabbrica, e di alcune abitazioni. Intanto non si placa la polemica politica, con i parlamentari siciliani del movimento cinque stelle che si schierano contro il governatore Crocetta, reo di non aver programmato l’intervento dei mezzi antincendio, mancanza che secondo i grillini ha permesso la distruzione di oltre 2000 ettari di terreno boschivo.

Tennis, a Wimbledon Federer si riprende il trono

Roger Federer conquista per l’ottava volta il titolo del prestigioso torneo battendo il tennista Marin Cilic. Il quasi trentaseienne dopo aver dominato l’intero torneo senza aver mai perso neanche un set, asfalta in finale il croato Cilic il quale dalla sua può recriminare per un problema fisico al piede. Sua Maestà Federer in lacrime per il successo ottenuto, fa i complimenti all’avversario e dice di non aver mai smesso di crederci, in riferimento ai tanti problemavuto negli ultimi anni.

Tour de France, Froome mantiene la maglia gialla. Aru non molla e insegue

Tappa impegnativa quella di quest’oggi vinta dall’olandese Mollema. L’italiano Ulissi arriva secondo mentre Aru arriva trentunesimo rimanendo incollato al britannico Froome nella classifica generale. 189 chilometri per la quindicesima tappa del Tour partendo da Laissac Sévérac l’Église per arrivare a Le Puy en Velay. Domani si riparte alla volta di Romans sur Isère, tappa di 165 chilometri che vede un arrivo adatto ai velocisti.

Formula 1, a Silverstone vince Hamilton che dice: “Ora voglio il mondiale”

Vince nella “sua” Silverstone l’inglese Lewis Hamilton dopo una gara dominata. La Ferrari va al gradino più basso del podio con Raikkonen, ma Vettel chiude soltanto al settimo posto. Il tedesco non ne fa un dramma pur ammentendo che ci si aspettava una gara diversa. Tanti i problemi per lui dai freni, alle gomme, al duello con Verstappen ai limiti della regolarità. Si volta pagina dunque e testa al prossimo gran premio di Ungheria per difendere il primo posto della classifica piloti che vede ancora in testa il ferrarista tedesco.

Biglia al Milan, è ufficiale. Polemiche selvagge in casa Juventus

L’ex Lazio approda a Milanello mentre Caldara resta a Bergamo. Stessa cosa per Eder all’Inter blindato da Spalletti. In casa Roma arriva il rinnovo di Nainggolan. Domani ufficiale Lapadula al Genoa. In casa Juve sono ancora insistenti le voci sul presunto litigio avvenuto negli spogliatoi tra primo e secondo tempo della finale di Champions League. Litigio che vedrebbe il difensore Leonardo Bonucci accusare alcuni compagni di scarso impegno durante la gara. Discussione che avrebbe poi coinvolto il tecnico Massimiliano Allegri con cui già in passato c’erano stati alcuni screzi.