CORO VOCI BIANCHE RATISBONA: LE GRAVI ACCUSE ALLA CHIESA TEDESCA

Si è conclusa l’indagine ordinata dalla Chiesa Cattolica sul Coro di voci bianche del Duomo di Ratisbona, uno dei più antichi e prestigiosi cori religiosi della storia cattolica europea: ebbene, sono almeno 547 i bambini che tra il 1945 e i primi anni Novanta hanno subito violenze, con 67 di questi casi anche sfociati in abusi e violenze sessuali da ascrivere al reato gravissimo di pedofilia. L’avvocato nominato dalla Santa Sede, Ulrich Weber ha stilato il rapporto finale consegnato alla Santa Sede e reso pubblico oggi alla stampa internazionale: “500 bambini e ragazzi subirono violenze corporali, 67 invece anche violenze sessuali, in alcuni casi entrambi”. L’indagine condotta dalla Chiesa Cattolica dopo il clamoroso scandalo scoppiato anni fa arriva a certificare ben 49 responsabili, anche se di difficile processo visto che per quasi tutti i reati sono prescritti: va ricordato che nel gennaio 2016 Weber aveva riferito solo di 231 casi di abusi e maltrattamenti, con stupri, percosse e privazione del cibo. Oggi il nuovo documento che di fatto segnala un numero raddoppiato e ancora più grave: si legge “sistema di paura e silenzio” attorno al Coro del Duomo di Ratisbona, guidato e diretto tra il 1964 e il 1994 dal fratello di Benedetto XVI, Georg Ratzinger. «Le vittime – si legge nel nuovo rapporto dell’avvocato – hanno descritto i loro anni di scuola come una prigione, come l’inferno e come un campo di concentramento. Molti si ricordano di quegli anni come il periodo peggiore della sua vita, caratterizzato da paura e violenza».



RESPONSABILITÀ PER GEORG RATZINGER E PER IL CARD. MULLER

Le accuse gravi sono rivolte, in parte, anche contro il fratello del Papa Emerito che del Coro di Ratisbona è stato il direttore storico dal 1964 fino al 1994, e per il cui scandalo già nel 2010 era stato interrogato e avevo fornito tutti i dettagli della vicenda (o almeno quello di cui lui era a conoscenza). Nella conferenza stampa l’avvocato Weber ha spiegato la responsabilità di Georg Ratzinger: «ha chiuso gli occhi e non ha preso misure a riguardo; I principali responsabili delle violenze e degli abusi sono stati individuati nel direttore della scuola e del suo vice». Ma la cultura del silenzio, come l’ha chiamata il legale della Santa Sede, ha spinto molti delle gerarchia ecclesiastica a “tacere sulle aggressioni nei confronti dei minori per difendere il nome dell’istituzione”. Il fratello di Benedetto XVI si era già difeso chiedendo scusa ai poveri bimbi offesi e violentati in tutti quegli anni lunghi nel coro di voci bianche di Ratisbona; «Se fossi stato a conoscenza dell’eccesso di violenza utilizzato, avrei fatto qualcosa (…) Mi scuso con le vittime». In un’altro passaggio dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2010, padre Georg Ratzinger spiegava, «Cattivi soggetti ci possono essere ma perché la stampa coinvolge la Chiesa? Io non mi occupavo della disciplina dei ragazzi, mi occupavo della musica». Il rapporto dell’avvocato prende di mira anche il cardinal Gerhard Ludwig Müller, da pochi giorni deposto da Francesco dalla guida della Congregazione della dottrina per la fede (ma non per questa vicenda, ndr): all’epoca dello scandalo scoppiato Müller era infatti il vescovo di Ratisbona e secondo l’avvocato Weber non avrebbe cercato un forte dialogo con le vittime.

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