Immaginate di essere vegani ma di non voler rinunciare all’uscita del sabato sera con gli amici che optano per il McDonald’s. Che si fa per non tradire la propria “fede” alimentare? Semplice, penserete, opto per le patatine e sono a posto. Il ragionamento non fa una grinza, a meno che non vi troviate negli Usa. Sì, perché vi sorprenderà sapere che per produrre le patatine, negli States utilizzano 19 ingredienti (!) di cui almeno due anti-vegani. Si tratta nello specifico del latte idrolizzato e dell’aroma naturale di carne. Una scoperta, per molti, sorprendente e scioccante: ma state tranquilli, se vi trovate in Italia -per ora- non correte rischi. La più popolare catena di fast-food al mondo, per il popolo nostrano si limita ad una ricetta, tra produzione (5) e cucina (4), che si limita a 9 ingredienti. Curiosi di conoscerli, ecco la lista completa riportata da Il Fatto Alimentare: patate, olio di girasole, olio di colza, destrosio, difosfato disodico come stabilizzante, olio di girasole, olio di colza, antischiumogeno e sale iodato.  



PATATINE MCDONALD’S, TUTTI GLI INGREDIENTI CON CUI SONO PREPARATE

LA RASSICURAZIONE DEL FAST-FOOD

Bisogna ammettere che a sentire certi termini non si ha l’impressione che mangiare le patatine fritte di McDonald’s sia la cosa più salutare di questo mondo. Ecco perché un paio d’anni fa il fast-food inviò un comunicato molto “rassicurante” al Washington Post per spiegare che i 19 ingredienti utilizzati nella ricetta Usa non erano affatto pericolosi. Eccola riportata da agi.it:”Le nostre patatine provengono da patate intere; utilizziamo principalmente varietà di patate a pasta bianca, che hanno la consistenza ottimale per poi essere fritte e sono caratterizzate da tuberi allungati, perfetti per assumere la forma a bastoncino. La ricetta prevede destrosio, ovvero zucchero, e difosfato disodico, uno stabilizzante che ha semplicemente il compito di evitare che le patate si scuriscano”. 



“Durante la lavorazione – scriveva McDonald’s – le patate vengono pre-fritte in un olio vegetale non idrogenato formato da olio di girasole e olio di colza al quale viene aggiunto un antischiumante (E900), e poi surgelate. Le patate arrivano così nei nostri ristoranti già tagliate e surgelate in comodi sacchetti, pronte per essere fritte in olio vegetale. L’olio, formato da oli non idrogenati di girasole e di colza, viene costantemente ripulito da eventuali residui e filtrato ogni giorno. Un sistema computerizzato consente di monitorarne la qualità e verificarne il grado di usura in modo da cambiarlo tutte le volte che un apposito strumento elettronico chiamatotesto, che rileva la presenza di sostanze polari, ce ne segnala la necessità. Ogni volta che lo cambiamo, lo facciamo totalmente. Una volta fritte, vengono servite entro sette minuti di modo da offrirle sempre calde e al massimo delle loro proprietà organolettiche”. Se vi ha convinti, buon appetito!

Leggi anche

Sediqa Moshtaq: chi è/ 38enne afghana scappata dalle mani dei talebani con un appello al Tg1