Le scoperte, tutte che combaciano sempre più con l’ipotesi che quello impresso sulla Sacra Sindone sia il corpo di Gesù, continuano ad arrivare. Come riporta il sito Catholic Herald, si è giunti infatti a una nuova impressionante scoperta. Sulla Sindone sono state scoperte tracce di sangue, che, esaminate, corrispondo a quelle di un uomo violentemente torturato. Si tratta di nanoparticelle (solitamente tra 1 e 100 manometri) cioè una particella che appare come una unità intera classificata secondo il diametro e che si possono osservare solo con sofisticatissimi sistemi di macchinari elettronici. Queste particelle, si legge, appartengono al sangue di chi ha subito un trauma estremamente violento. A scoprirle i ricercatori dell’istituto di Cristallografia di Bari il cui responsabile, Elvio Carlino, dice che suggeriscono una grande sofferenza da parte dell’uomo sepolto in quel lino. Il professor Fanti dell’università di Padova invece ha aggiunto che queste particole hanno una “struttura, dimensione e distribuzione peculiari” e che il sangue contiene elevati livelli di creatina e ferritina, tipici in pazienti che hanno subito traumi come la tortura. L’uomo che appare nella Sindone ha perciò, aggiunge, subito una morte violenta. Ma soprattutto, si legge ancora, tali particelle non si possono riprodurre manualmente o inserire in qualche modo esterno: esse appartengono all’uomo della Sindone. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica americana PlosOne.



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