Sono passati sedici anni da allora ma i presenti, e chi quel giorno ha acceso la tv, ha ancora negli occhi la violenza del tristemente famoso G8 di Genova. I grandi della terra si sono incontrati nella tranquilla città ligure presa letteralmente d’assalto. Quelle ore e quei giorni di violenza inaudita portarono alla morte di Carlo Giuliani. Da sempre, il giovane che all’epoca dei fatti aveva solo 23 anni ha fatto discutere e ha diviso il Paese tra chi lo ritiene un eroe ucciso come un martire e chi, invece, non gli attribuisce queste qualità. Quello che è certo è che Carlo Giuliani fu uno dei “protagonisti” di una “catastrofe” come l’ha definita il capo della polizia Gabrielli. Proprio oggi, 20 luglio, in piazza Alimonda si è tenuta la commemorazione della morte di Carlo alla presenza di parenti e amici che non riescono a dimenticare quel giorno e chiedono ancora verità e giustizia.

PARENTI E AMICI PRESENTI ALLA COMMEMORAZIONE DI GENOVA

LE PAROLE DI GIULIANO GIULIANI

Proprio le parole del capo della Polizia sono state commentato oggi da Giuliano Giuliani, padre di Carlo, presente oggi in piazza a Genova. Gabrielli ha sottolineato che se fosse stato nei panni di De Gennaro, all’epoca dei fatti, avrebbe dato le dimissioni. Giuliano Giuliani ha apprezzo l’intervista ma spera che le parole di Gabrielli trovino riscontro in un’iniziativa, in fatti concreti che mai sono stati davvero dimostrati: “Continuo a pensare che, non solo avrebbe dovuto dimettersi Di Gennaro, ma che di promozione in promozione sia diventato addirittura presidente mi pare. Un’anomalia difficilmente sopportabile per questo paese. Eppure è ancora lì. Speriamo che questa cosa abbia un seguito“, dice Giuliano.

Oggi nella piazza si è svolta la commemorazione alla presenza dell’ex portavoce del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto, il giornalista che rischiò di morire per le botte ricevute, Mark Covell, il musicista Ascanio Celestino ed Arnaldo Cestaro che fu il più anziano tra i picchiati ed arrestati alla Diaz. Anche loro, come il padre di Carlo, continuano a chiedere che la verità venga a galla e che, soprattutto, i fatti di quei giorni non rimangano ancora senza serie conseguenze.