Dallo scorso martedì si è compiuto un ulteriore passo in avanti nel delitto di Chirignago nel quale sono stati uccisi i due fidanzati Anastasia Shakurova e Biagio Junior Buonomo per mano di Stefano Perale, professore 50enne. Un duplice omicidio atroce e dal quale potranno emergere ulteriori verità solo dopo gli accertamenti irripetibili su una serie di reperti sequestrati nella casa dell’orrore ed ancora in corso. Proprio nei giorni scorsi, come riporta VeneziaToday.it, si è tenuta l’udienza di incidente probatorio nel corso della quale il giudice per le indagini preliminari ha affidato gli incarichi ai vari periti, esperti di genetica, chimica e biologia. All’udienza erano presenti tutte le parti interessate nelle indagini, a partire dai difensori di Stefano Perale, l’uomo che dopo aver ucciso in modo drammatico, narcotizzando prima e poi soffocando Anastasia e finendo Biagio a colpi di spranga in testa, ha allertato la polizia confessando di essere stato lui l’autore del terribile massacro.
Alla base del duplice delitto ci sarebbe l’infatuazione non corrisposta e ossessiva da parte del professore nei confronti della sua ex studentessa trentenne. I risultati dei test irripetibili saranno depositati entro la fine di agosto e riguardano circa una quindicina di reperti sequestrati nell’abitazione di via Abruzzo a Chirignago, casa di Perale ed attualmente sotto sequestro. Solo dopo questi importanti esami si potrà chiarire in modo più deciso la dinamica del duplice omicidio, in attesa del prossimo 12 settembre, quando è già stata fissata una nuova udienza, a risultati ormai giunti.
OMICIDIO DI CHIRIGNAGO, STEFANO PERALE: INCIDENTE PROBATORIO
A CACCIA DI TRACCE DI DNA E IMPRONTE
In vista di un eventuale rinvio a giudizio di Stefano Perale, autore del massacro di Chirignago avvenuto un mese fa circa, gli elementi attualmente sotto esame acquistano particolare interesse in quanto potrebbero avere valore probatorio. L’attenzione si concentra nel dettaglio sulla ricerca di eventuali tracce di Dna ed impronte digitali ma, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, non si esclude che segnali di premeditazione possano essere contenuti anche nei supporti digitali dell’assassino reo confesso, tra cui computer e smartphone sequestrati nel corso di uno degli ultimi sopralluoghi nella casa divenuta la scena del crimine. Proprio nel cellulare di Perale sarebbero stati rintracciati alcuni video choc a sfondo erotico e che lo stesso 50enne avrebbe realizzato nelle fasi successive al delitto. Il sospetto è che la donna raffigurata sia proprio Anastasia, incinta al quinto mese.
PERALE CAPACE DI INTENDERE E VOLERE?
Si attendono anche le risposte da parte del giudice sulla decisione legata alla richiesta di incidente probatorio per l’accertamento sulla capacità di intendere e volere dell’arrestato. Nella medesima sede, i legali di Stefano Perale chiederanno ulteriori accertamenti al fine di valutare l’effettiva pericolosità sociale del proprio assistito. Infine, verrà fatta definitiva chiarezza anche sulle modalità di uccisione delle due vittime, in particolare della giovane per la quale l’assassino reo confesso, ora detenuto nel carcere di Santa Maria Maggiore avrebbe perso la testa in modo ossessivo. A tal proposito il sospetto è che Anastasia Shakurova sia stata soffocata con del cloroformio e per questo saranno eseguiti accertamenti approfonditi anche sui contenitori rinvenuti nell’auto della vittima e che il 50enne avrebbe voluto utilizzare per far sparire i corpi di Anastasia e Biagio Junior Buonomo dopo aver ripulito la scena del delitto.