Resta delicato l’equilibrio internazionale: il rischio di una Terza guerra mondiale resta alto, soprattutto dopo le ultime notizie che arrivano dalla Corea del Nord. L’Onu ritarda le sanzioni, mentre alcuni disertori hanno rivelato ad un gruppo non governativo che a Pyongyang ci sono state diverse esumazioni in pubblico: persone condannate anche per reati lievi, come il furto, sono state giustiziate. Indiscrezioni che non sorprendono, considerando i racconti agghiaccianti che da mesi emergono sul regime di Kim Jong-un. A preoccupare gli Stati Uniti in particolare sono le nuove minacce arrivate in seguito al trasferimento di una base militare sita in Corea del Sud. Esplicito l’attacco riportato dai media nordcoreani. Lo scontro resta per ora acceso dal punto di vista verbale e l’auspicio è che resti tale, cioè che non sfoci concretamente, perché l’escalation di tensioni potrebbe portare allo scoppio della Terza guerra mondiale.



TERZA GUERRA MONDIALE: COREA DEL NORD SFIDA STATI UNITI

AMBASCIATORE USA, “RUSSIA FACCIA DI PIÙ CONTRO PYONGYANG”

Dopo la Cina è la Russia il secondo Paese che secondo gli Usa potrebbe e dovrebbe fare di più nel contrastare le minacce gravi della Corea del Nord: stante il persistente “stallo” in Consiglio di Sicurezza Onu per le sanzioni contro Kim Jong-un dopo il missile intercontinentale lanciato lo scorso 4 luglio, gli Stati Uniti stanno cercando di smuovere le acque anche con il rivale russo. «La Corea del Nord è una grande minaccia per gli USA e chiediamo ai partner russi di esercitare una maggiore pressione su di essa per ridurre questa minaccia», sono le parole dell’ambasciatore in Russia John Tefft rivolte direttamente al Presidente Vladimir Putin. I russi in questi giorni hanno ribadito quanto però le sanzioni ulteriori contro la Corea del Nord siano non un passo avanti, ma «un vicolo cieco in cui non infilarsi», spiega il vice ambasciatore russo Vladimir Safronkov. Di parere opposto rimangono, all’interno del Consiglio di Sicurezza, Usa, Francia e Regno Unito, ergo lo stallo rimane eccome… (agg. di Niccolò Magnani)



ONU “BLOCCATO” DALLA CINA

Se non è terza guerra mondiale questa…. Per fortuna, per ora, non dal punto di vista operativo ma di sicuro strategicamente e a livello diplomatico è un “tutti contro tutti” che sa di conflitto mondiale con tanti e troppi elementi in ballo. Usa, Cina, Russia, Giappone e Corea del Sud: tutti attorno alla Corea del Nord e alle sue provocazioni/minacce nucleari. Ma anche molti contro l’espansione degli Usa che vuole con decisione fermare Kim Jong-un ribadendo la propria supremazia militare e strategica mondiale: ecco, a questo secondo punto la Cina e la Russia non ci stanno e pare che stiano facendo “blocco” all’Onu per ritardare l’uscita delle nuove sanzioni contro il regime di Pyongyang, richieste con forza da Trump. Come riporta Askanews, gli Stati Uniti sono arenati in negoziati con la Cina sulla risposta da dare al primo lancio di un missile balistico nucleare del regime nordcoreano. «on c’è nessun passo in avanti malgrado la pressione degli Stati Uniti per fare prima del solito. (Il processo) è piuttosto lento», ha spiegato una fonte anonima interna al Consiglio di Sicurezza Onu, riportato dall’Ansa. Lo stallo è ancora tale, con la Cina e la Russia che sembrano in grado al momento di “ritardare” le sanzioni per provare a trovare un’altra soluzione diversa da quella voluta da Trump. (agg. di Niccolò Magnani)



“NON SFUGGIRETE AI NOSTRI ATTACCHI”

Il trasferimento dell’Ottava armata dell’esercito americano da Ryongsan a Pyeongtaek non ha scomposto la Corea del Nord, che imputa agli Stati Uniti le tensioni in grado di sfociare in una Terza guerra mondiale. Per il Rodong Sinmun il trasferimento della base militare Usa è una sfida al desiderio di tutti i coreani di vivere in armonia, creata dalla stessa presenza in Corea del Sud dei soldati americani. «La base militare degli Stati Uniti, causa principale del disastro del popolo sud-coreano, non dovrebbe essere trasferita, ma rimossa». Gli usa non potranno sfuggire ai loro attacchi: è esplicita la minaccia della Corea del Nord. «I provocatori e gli aggressori non possono mai sfuggire ai nostri attacchi; non importa dove si trovano, gli americani presenti nella Corea del Sud saranno l’obiettivo primario dell’esercito quando aprirà il fuoco». Anche l’agenzia Kcna riporta la condanna di Pyongynag e le minacce ai militari Usa. 

KIM JONG-UN FA GIUSTIZIARE LADRI IN PUBBLICO

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha fatto eseguire pubblicamente diverse condanne a morte nei corti delle scuole: il plotone d’esecuzione ha quindi giustiziato chi è stato condannato per reati come prostituzione e furto o semplicemente per aver guardato la televisione della Corea del Sud. Lo ha riportato ieri il Mail Online, che ha citato disertori del Paese. I testimoni hanno raccontato che i soldati nordcoreani a volte uccidono di botte le loro vittime, perché ci sono crimini per i quali «non vale la pena sprecare proiettili». Le esecuzioni avvengono anche nei mercati e sulle rive dei fiumi anche per furto di riso o rame: lo denuncia un rapporto dell’organizzazione non governativa The Transitional Justice Working Group. Secondo questo rapporto, basato su interviste a 375 nordcoreani fuggiti dal paese, i verdetti extragiudiziali di condanne a morte sono usati dal governo come deterrente per certi comportamenti.