Non ce l’ha fatta ad ignorare i continui attacchi che gli sono piovuti, quindi Roberto Saviano ha deciso di replicare su Facebook a chi lo vorrebbe mettere a tacere. E lo ha fatto con poche parole, anche perché è stata più eloquente la foto allegata. Dito medio ai detrattori e un consiglio: «Se vi infastidiscono le mie parole state alla larga da questa pagina. Non sarà insultando che mi ridurrete al silenzio». Lo scrittore si è sfogato contro non perde occasione per ricordargli quali argomenti può e non può trattare, come quando ha ricordato la strage di via D’Amelio e il sacrificio di Paolo Borsellino e della sua scorta. «Se parlo di Napoli, meglio che stia zitto. Se parlo di infiltrazioni mafiose al Nord, meglio che parli di Napoli», scrive Saviano su Facebook. E così, spiega, quando parla di riciclaggio a Londra o di una parte politica. Queste critiche, però, lo rendono consapevole di una cosa in particolare: «Più mi invitate al silenzio, più capisco di colpire nel segno, di centrare il bersaglio».
ROBERTO SAVIANO, DITO MEDIO A CHI LO CRITICA
“CONTINUERÒ A CONDIVIDERE CIÒ CHE IMPARO”
Roberto Saviano ha risposto nel suo posto su Facebook anche a chi pensa che non capisca cosa accade a Napoli, perché non vive più in Italia: «Vivrei, invece, come dice un senatore di Ala, in un attico a Manhattan. Triste constatazione: alla politica si dà ormai credito solo quando diffonde bufale». Dopo aver elencato alcune delle critiche che gli vengono rivolte, l’autore di Gomorra ha lanciato un messaggio chiaro a chi lo insulta, spiegandogli che sta solo perdendo tempo: «Continuerò a studiare, ad analizzare, a mettere insieme tasselli e a farne un racconto comprensibile (soprattutto) per i non addetti ai lavori. Perché è questo il mio obiettivo: condividere ciò che imparo». Lo scrittore sa che probabilmente ciò non è abbastanza: servirebbe, ad esempio, mettersi in gioco tutti ogni giorno. Poi ribadisce il consiglio a stare alla larga dalla sua pagina, se infastiditi dalle sue parole, perché gli insulti non lo riducono al silenzio.