Allarme siccità a Roma: l’acqua sta finendo. Il lago di Bracciano sta scomparendo: il livello si è abbassato, quindi c’è il rischio di una catastrofe ambientale. Una «tragedia», così l’ha definita Nicola Zingaretti, governatore del Lazio. La stessa Regione ha ordinato la sospensione del prelievo dalla riserva idrica della Capitale. «Abbiamo tempo 7 giorni per trovare tutte le possibilità al fine di limitare al massimo il disagio per i cittadini, ma è sbagliato chiudere gli occhi. Il problema c’è ed è grave», ha spiegato il presidente della Regione, aggiungendo che Acea ha fissato degli orari per il blocco. Non servono dati e mari per descrivere la gravità della situazione: basta recarsi al lago di Bracciano per capirlo. «Sta accadendo l’inimmaginabile», ha aggiunto Zingaretti, secondo cui l’acqua è un diritto, ma quello della siccità è un problema enorme. Poi la stoccata a Donald Trump: «Mi piacerebbe invitarlo qui per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima».
IL LAGO DI BRACCIANO SI STA PROSCIUGANDO
SICCITÀ A ROMA: SCONTRO REGIONE-ACEA?
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha assicurato che sarà fatto tutto il possibile per garantire l’acqua ai cittadini, agli ospedali, ai vigili del fuoco e alle attività commerciali, ma spera che Regione e Acea trovino una soluzione condivisa per tutelare oltre un milione di romani. Per loro l’acqua sarà dunque razionata: la multiutility sta elaborando un dettagliato piano di emergenza da mettere a disposizione della cittadinanza. Alle porte però c’è uno scontro con la Regione Lazio. Il presidente di Acea Ato 2, Paolo Saccani, ai microfoni di SkyTg24 ha attaccato la decisione della Regione Lazio di sospendere il prelievo di acqua dal lago di Bracciano: «Un atto irresponsabile. Azzerare la derivazione da Bracciano fa risparmiare 1,5 millimetri ma porterà agli abitanti di Roma pesantissimi disagi». Saccani ha poi citato una lettera inviata il 4 luglio alla Regione Lazio contenente le soluzioni strutturali per la questione delle perdite.