Il maestro dell’eros si sposa e poi, forse, muore. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Tinto Brass si è messo a nudo a 84 anni, parlando dei suoi progetti futuri che potrebbero, eventualmente, anche abbracciare l’eutanasia. Di sicuro c’è che il prossimo 3 agosto si sposerà con Caterina Varzi, la donna che l’ha rimesso al mondo dopo il momento più difficile, l’ictus che nel 2010 ne aveva cancellato anche la parte fondamentale della sua essenza, la memoria. Ritrovata, in gran parte, grazie alle cure dell’avvocatessa che, dopo la cerimonia intima che si svolgerà in casa del regista, prenderà in consegna le chiavi della sua vita. Brass ha spiegato, nel caso in cui si ritrovasse a non essere autosufficiente, sarà Caterina a prendere l’ultima decisione e eventualmente a staccare la spina. Una scelta difficile ma il regista veneziano si fida ciecamente della sua compagna, con la quale affronterà eventualmente l’ultimo viaggio in Svizzera.



TINTO BRASS FRA MATRIMONIO ED EUTANASIA

IL REGISTA PENSA AL SUO ULTIMO VIAGGIO, MA PRIMA SI SPOSA

Brass racconta come sia stata Caterina a riportarlo sulla strada di una forma fisica accettabile, tanto che al di là della pianificazione estrema del suo futuro, il cineasta ha in cantiere altri due progetti, Ziva, un film di guerra ovviamente con risvolti erotici ma anche pacifisti, e il rimontaggio di uno dei suoi film più famosi, Caligola. Per Brass la carriera nel mondo dell’eros è decollata solo alla fine degli anni ottanta: nei primi anni della sua carriera artistica il regista è dovuto venire a patti col suo passato. Famiglia rigida, padre vicepodestà di Venezia, Tinto ha cercato a lungo la sua strada accompagnato però dalla moglie, Carla Cipriani, scomparsa nel 2006 e che lui chiamava la “Tinta”. Un’unità di intenti perfetta, tanto che alla fine il regista ha considerato la moglie molto più disinibita di lui. Gestiva appuntamenti, non voleva però che la casa venisse occupata da amanti del regista: doveva restare un luogo di lavoro, per incontrare i grandi del cinema.



TINTO BRASS E LE ATTRICI MANCATE

Il rapporto fra Tinto Brass e la moglie è sempre stato molto aperto, anche se c’è stato spazio anche per la gelosia reciproca. Nell’intervista al Corriere della Sera il regista ricorda di aver avuto come partner anche diverse attrici dei suoi film, ma ha affermato di ritenere indelicato fare i nomi. Nomi che il regista fa quando si tratta di ricordare le poche persone del mondo del cinema che gli sono state vicine dopo l’ictus: Stefania Sandrelli, Serena Grandi e anche Anna Ammirati, che è passata spesso a trovarlo in ospedale. Tra le attrici con le quali Brass avrebbe voluto lavorare ma che non è riuscito a coinvolgere nei suoi progetti, il regista ricorda Sofia Loren (per la quale si scatenò anche l’ira del marito), Monica Bellucci, Alba Parietti e, curiosamente, Cristina Parodi. Ora però c’è solo Caterina nel cuore del maestro veneziano: il 3 agosto sarà un giorno di festa, poi si penserà al futuro. Forse un altro film, forse un altro lavoro, di sicuro sarà Caterina a decidere quando scrivere la parola fine.