Il papà di Charlie Gard trema e parla con singhiozzi mentre legge l’ultimo messaggio pubblico che chiude la vicenda giuridica: «Ti lasciamo andare dagli angeli amore mio, siamo profondamente dispiaciuti per non essere riusciti a salvarti, ma ti amiamo moltissimo e continueremo a farlo in futuro». Le condizioni del piccolo Charlie sono troppo gravi, e oggi in Udienza Generale all’Alta Corte di Londra sono stati presentati gli esiti delle condizioni del piccolo bimbo affetto da deplezione mitocondriale stilati dagli specialisti internazionali che in settimana scorsa hanno provato a verificare se vi fossero le condizioni per trasferire il bimbo negli Usa e provare l’ultima cura sperimentale. La speranza si è così spenta, con l’annuncio dei genitori, in lacrime: «per il piccolo è troppo tardi, il danno è stato fatto, Charlie aveva una possibilità concreta di migliorare, ora non sapremo mai che cosa sarebbe accaduto se avesse ricevuto il trattamento sperimentale negli Usa», spiega davanti al giudice mamma Connie Yates, in lacrime ma anche allo stesso tempo ferma e inseparabile dal marito Chris. Una famiglia sconquassata dal dramma di quel piccolo di 11 mesi che nonostante le polemiche avanzate anche oggi, hanno deciso di ringraziare l’ospedale GOSH e lo stesso giudice Francis, che pure mesi fa con la prima sentenza della Corte Uk aveva negato la possibilità di un trasferimento negli States. «Lasceremo andare nostro figlio con gli angeli», affermano ancora davanti alla Corte di Londra nell’ultimo messaggio pubblico letto e indirizzata unicamente per il loro piccolo Charlie.
CHARLIE GARD: IL VIDEO-MESSAGGIO DI PAPÀ CHRIS E MAMMA CONNIE
“NON VEDRÀ IL PRIMO COMPLEANNO”
Chiedono il massimo rispetto per la privacy i genitori in questi ultimi giorni che separano Charlie Gard dalla morte ormai ineluttabile: troppo grave e troppo avanzato lo stato della rara malattia che ha colpito quel piccolo “scricciolo”, così fragile ma così forte nel dimostrare al mondo intero che lottare per la vita oggi nel 2017 non solo è ancora possibile ma è ragionevolmente sensato e umano. Non è finita come molti speravano, come hanno spiegato quei giovani genitori che a braccetto davanti ai tantissimi cronisti arrivati da ogni parte del mondo, hanno letto quelle ultime righe indirizzate non più ad avvocati, medici, giudici o sostenitori, ma semplicemente al loro bimbo. «Hai cambiato la vita di tanti in questi mesi: passeremo questi ultimi giorni vicino a te Charlie, purtroppo non potrai compiere il tuo primo anno di vita, cosa che sarebbe accaduta tra due settimane. Siamo profondamente dispiaciuti per non essere riusciti a salvarti, ma ti amiamo moltissimo e continueremo a farlo in futuro. Ora è tempo che tu vada, e che stia con gli angeli». Non sono riusciti a salvare quel bimbo, ma chi è in grado di farlo per davvero? Quei due genitori hanno fatto di tutto, e non è bastato: ora però «vivremo anche per te, il tuo spirito e la tua anima non ci abbandoneranno mai, Charlie!», si rivolge ancora il papà prima di ripiegare il foglietto e riprendere per mano quella donna che le è rimasta accanto. In quell’unione e rapporto che lega Chris e Connie ora si dovrà ricominciare a vivere, con la domanda che resta vivissima su chi possa realmente salvare Charlie, Chris, Connie e, in fondo, tutti noi.