Rosanna Banfi, quando parla del padre Lino, è un fiume in piena. Non basterebbe una vita per raccontare gli aneddoti della sua straordinaria famiglia – adesso in procinto di aprire un’orecchietteria al centro di Roma – : figurarsi un’intervista a Il Corriere della Sera. Si comincia però da un ricordo tenero e allo stesso tempo comico: il parto di Rosanna, con papà Lino in primissima fila. Una passione innata – e trasmessa – per la chirurgia ad aiutarlo:”Mio marito Fabio era dietro di me, papà davanti, accanto al medico. È appassionato di chirurgia, me lo ha trasmesso: lui si guardava le videocassette con le operazioni, io guardo i video su Facebook. Per Pietro (il secondo figlio, ndr) gli avevano dato un camice che gli stava stretto, rimase immobile tutto il tempo con le braccia ingessate… Ha visto i miei figli prima di me”.



Del resto Lino Banfi ad operazioni simili c’era abituato: è grazie a lui se Rosanna rilascia questa intervista. “Non c’era tempo per l’ospedale, eravamo a Canosa di Puglia. Chiamarono al volo un’ostetrica molto anziana di Trieste che era lì in vacanza, io pesavo cinque chili e lei non ce la faceva. Ci pensò papà, e ha fatto un casino, perché poi ha buttato la placenta nel gabinetto e ha intasato il bagno!”. Proprio il solito Lino Banfi… 



LINO BANFI RACCONTATO DALLA FIGLIA: “TUTTO SU MIO PADRE”

NONNO LIBERO IL PESSIMISTA

La chiacchierata di Rosanna Banfi con Il Corriere della Sera è l’occasione per scoprire pregi e difetti del nonno più famoso d’Italia. Alla domanda su quale sia il più grande difetto del padre, Rosanna non ha dubbi, il pessimismo: una sua massima è: “Tra un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto io lo vedo rotto per terra! Per non parlare di quando si lamenta di non essere mai andato in barca o a sciare: mica fa parte della sua indole!”. Il maggior pregio? La generosità: “Lo è in tutti i sensi, sia con i colleghi sia con chi ha bisogno. Lascia molto spazio ai più giovani, non è di quelli che protestano se non gli fai l’inquadratura…Stamattina si è fatto consegnare l’acqua a casa, alle 7.30. E siccome l’ascensore non funzionava e quel povero fattorino aveva dovuto fare tutto a piedi, papà voleva dargli la mancia. Ma lui non l’ha voluta e gli ha chiesto una foto: mio padre in mutande e canotta…”.



LINO BANFI E GLI SMARTPHONE

Ma c’è un lato di Lino Banfi che nessuno avrebbe potuto immaginare. Perché ce lo vedete, voi, nonno Libero alle prese con gli smartphone e tutto ciò che ne deriva? State a sentire cosa racconta la figlia Rosanna a Il Corriere della Sera: è lei l’artefice degli aggiornamenti sulla pagina Facebook di Lino Banfi. “Da un anno, però, – racconta Rosanna – è capace di cercarsi da solo le cose che lo riguardano su Google. Gli abbiamo regalato per gli 80 anni un iPhone 7 Plus e lui se lo porta anche in bagno! Lo usa per scrivere messaggi su WhatsApp, per leggere, gira con questo telefonino in mano neanche fosse un quattordicenne”. Nonno Libero tecnologico, ma pur sempre tradizionalista, anche da genitore:”È sempre stato molto serio e severissimo. Certe “pizze” ho preso, quando rientravo a casa tardi. Una volta avevamo litigato, sempre per dei ragazzi, era ora di cena, e mi ha tirato un ceffone. Allora sono scappata di casa e lui mi ha inseguita per strada in ciabatte e pigiama, con mamma in balcone che gli gridava di tornare indietro perché lo vedevano tutti: era già famoso”.