I delitti del Mostro di Firenze fanno ancora discutere e vengono “rimessi” al centro delle cronache italiane per l’ennesima volta dal 1968 ad oggi: ci sarebbe infatti una nuova pista che legherebbe gli 8 duplici omicidi avvenuti tra il ’68 e il 1985 ad una presunta “pista nera” legata alla strategia della tensione che ha attraversato gli anni bui tra i Settanta e gli Ottanta. Per i brutali delitti del “Mostro di Firenze” contro le 8 coppie di fidanzati trucidati e menomati nelle campagne fiorentine, ricordiamo sono stati condannati Mario Vanni e Giancarlo Lotti, con Pietro Pacciani indagato, condannato, poi assolto e morto prima che possa essere sottoposto ad un nuovo processo di appello visto che la Cassazione aveva annullato nel 1996 l’assoluzione per i delitti di Firenze. Il pm Paolo Canessa, da sempre sulle indagini della lunga scia di morte in Toscana, ha indagato un nuovo personaggio conoscente di Pacciani e legato a sua volta alla strategia della tensione che mise in ginocchio l’Italia repubblicana con attentati e omicidi a sfondo mai del tutto scoperto (tra servizi segreti deviati e presunti ex militari impegnati nelle lotte neo-fasciste). Si chiama Giampiero Vigilanti, oggi ha 86 anni, e secondo La Nazione era un ex legionario che potrebbe essere coinvolto nei duplici omicidi di Firenze.
DELITTI MOSTRO DI FIRENZE: DELITTI COLLEGATI ALLA “TENSIONE NERA”?
UNA (NUOVA) SVOLTA?
Come spiega l’Ansa, «Vigilanti, secondo quanto spiegato, conosceva Pietro Pacciani: come lui nel 1951 abitava a Vicchio, nel Mugello, quando quest’ultimo uccise l’ex rivale sorpreso con la sua ragazza. Vigilanti sarebbe stato sentito da Canessa più volte negli ultimi mesi e condotto nei luoghi dove vennero uccise le coppiette». I sospetti dietro al Mostro di Firenze sono sempre stati ben oltre la “semplice” mattanza da serial killer (plurimi, viste le condanne) con legami presunti con i Servizi Segreti che non si è mai scoperto se fossero coinvolti per sostenere le indagini o per depistarle e sviarle. Il “gioco grande del potere”, come diceva Sandra Bonsanti riferendosi alle parole di Falcone sulla Mafia, sembra alla base delle nuove indagini dietro ai delitti di Firenze. Si è per un certo periodo pensato che i delitti fossero legati ale turbe sessuali dei condannati, manie omicide, riti esoterici e quant’altro, ma secondo la Procura ora l’intera vicenda giudiziaria potrebbe rientrare in quella lunga scia di bombe sui treni, stragi pubbliche e omicidi mirati: secondo gli inquirenti che stanno riaprendo il caso, spiega Repubblica, conseguirono lo stesso obiettivo degli “stragisti neri”, ovvero spargere terrore indiscriminato. «Chiunque poteva essere colpito, i giovani in particolare»: nei prossimi mesi si vedranno gli sviluppi, anche se sarà difficile 40 anni dopo trovare conferme nette di una teoria investigativa che già all’epoca non trovava elementi certi per poter stravolgere l’intero processo.