Il capotreno di Lodi, almeno all’inizio, aveva ingannato tutti. Non c’era stato nessuno che aveva dubitato della versione fornita dal 45enne, ferito alla mano da una coltellata, che sosteneva di essere stato aggredito da un 25enne ghanese. Aveva descritto perfino l’identikit, che corrispondeva a quello di un nordafricano alto, magro, con le treccine, dei jeans e una maglietta rossa, a suo dire lanciatosi dal treno in corsa dopo l’aggressione. Persino il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, qualche giorno fa, come riportato da La Repubblica, si era spinto a definire l’aggressore “particolarmente pericoloso”. Alla fine, però, si è scoperto che era tutto frutto dell’immaginazione di Feltri: il capotreno, la ferita alla mano se l’era auto-inferta. Ad incastrarlo, oltre alle immagini di sorveglianza, una foto della ferita pubblicata dall’uomo sul suo stesso profilo Facebook. Gli uomini della Scientifica, dall’alto della loro esperienza, dopo averla analizzata a fondo hanno concluso che non poteva corrispondere con il tipo di ferita inferta da un altro uomo nell’ambito di un’aggressione. Hanno avuto conferma che i loro sospetti erano fondati quando il capotreno di Lodi ha confessato. (agg. di Dario D’Angelo)
CONTROLLORE ACCOLTELLATO? SI È INVENTATO TUTTO…
INUTILE SCIOPERO TRENORD
Il procuratore di Lodi ha dato notizia questa mattina dell’incredibile epilogo del controllore Trenord accoltellato sul treno Piacenza-Milano dello scorso 19 luglio: “si è inventato tutto, non è vero nulla di quanto affermato da Davide Feltri”. Pazzesca fine di un caso che aveva fatto, come ipotizzabile, il giro d’Italia con addirittura uno sciopero nazionale indetto da Trenord per solidarizzare con il capotreno ferito dal giovane nordafricano accusato di aver accoltellato Feltri sul treno verso Milano. Lunedì scorso la protesta ha avuto adesione pressoché totale, chiedendo maggiore sicurezza per il personale sui treni e nelle stazioni (tutte richieste sacrosante e giuste) peccato che avvenute per un caso completamente inventato: «Mi sono vendicato di una lite avuta il giorno prima con quella persona, ero stufo dei tanti stranieri che non pagano il biglietto», spiega agli inquirenti il capotreno ora indagato per calunnia dopo che anche i filmati delle telecamere di Ferrovie Nord avevano evidenziato qualche punto non chiaro rispetto alla prima versione fornita da Feltri. “Simulazione di reato e calunnia” le accuse contro il capotreno, che ha spiegato come il giorno prima aveva litigato con un giovane ghanese di 25 anni e temeva di incontrarlo ancora in treno nei giorni successivi.
COLTELLO INFILZATO APPOSTA NELLA MANO
La procura di Lodi sta verificando anche le motivazioni addotte dal controllore per poter confermare o smentire anche la questione legata al ghanese dell’alterco: le telecamere dimostrano che il capotreno era da solo al momento della finta aggressione e per questo motivo verrà causato anche di interruzione di pubblico servizio oltre di più gravi calunnia e simulazione di reato. Addirittura, l’uomo si è infilzato apposta nella mano un coltello per provare a convincere tutti – e ci era riuscito in un primo momento – che era stato vittima di un’aggressione. L’uomo è invece andato in bagno e si è conficcato nella mano il coltello, per poi uscire e sbloccare le porte in modo da far sembrare fuggito l’ipotetico aggressore nordafricano. Feltri, soccorso dai poliziotti con il coltello ancora conficcato nella mano, aveva raccontato di essere stato accoltellato durante il normale giro di controllo dei biglietti. Ma ora si dubita anche di quanto poi confessato dallo stesso capotreno, visto che potrebbe non esserci neanche stato l’alterco con il giovane ghanese in merito al mancato pagamento del biglietto il giorno prima del reato simulato.