L’accordo tra Camera e Senato in America è arrivato e ora il piano sanzioni contro la Russia è direttamente sul tavolo del presidente Donald Trump in attesa di una decisione finale: i venti di terza guerra mondiale potrebbero far pensare ad un atteggiamento di maggior prudenza nell’arrivare ad un altro scontro con Putin. Ma il presidente Usa non la pensa nello stesso modo e, almeno a livello pubblico, intende mettere maggiore pressione contro il suo rivale-omologo cercando magari di trovare così un accelerazione nelle vicende importanti e aperte di Siria e Corea del Nord, voi gli Usa chiedono da tempo un impegno maggiore dalla Russia per la collaborazione. L’accordo è stato raggiunto dopo una giornata di trattative sul testo approvato dalla camera, nel quale sono state inserite dei passaggi anche sulla Corea del Nord: ora bisogna vedere cosa deciderà Trump, ma di certo ogni qualsiasi aggiunta di sanzioni non vedrà immediati effetti “positivi” per quanto riguarda il dialogo internazionale.



TERZA GUERRA MONDIALE: È SEMPRE USA VS RUSSIA

USA, “SPIONAGGIO RUSSIA CONTRO CAMPAGNA MACRON”

Novità sul fronte diplomatico tra le due superpotenze mondiali di Russa e Usa, con la sfida a distanza che prosegue con “colpi” mirati studiati e purtroppo non particolarmente utili nel già delicato dialogo per evitare una guerra su più fronti nei vari focolai presenti nel mondo. Secondo quanto riporta la Reuters questa mattina su fonti Usa, l’intelligence russa avrebbe cercato di spiare la campagna elettorale di Emmanuel Macron in Francia, vinta poi dall’attuale neopresidente dell’Eliseo. Alcuni parlamentari Usa hanno spiegati che sono stati utilizzati da Mosca «due dozzine di profili Facebook per monitorare chi lavorava alla campagna di Macron e altre persone vicine all’ex finanziere centrista impegnato nel tentativo di sconfiggere la nazionalista di estrema destra Marine Le Pen e gli altri candidati in corsa per i due turni di elezioni presidenziali». L’appoggio di Putin alla Le Pen non è mai stato nascosto, ma secondo gli Usa – come già annunciato settimane fa – ci sarebbe stato un intervento diretto per cercare di convogliare e modificare l’andamento della campagna elettorale. In sostanza, la stessa accusa che viene fatta a Trump nel cosiddetto RussiaGate. Facebook ha dichiarato in aprile di aver preso provvedimenti contro falsi account che stavano facendo disinformazione sulle elezioni francesi, ma se fosse realmente dimostrato quanto scoperto stamane sarebbe la prima volta di un intervento di spionaggio internazionale tramite social network.



IL RUOLO AMBIGUO DELL’UE

La situazione internazionale è tutt’altro che serena, con i vari “focolai” attivi tra il Medio Oriente e il Pacifico che rendono appieno quel senso di “terza guerra mondiale” di cui da mesi vi raccontiamo (e non solo noi). L’ultimo elemento che ha lanciato ancora più instabilità all’intera scena internazionale è stato ovviamente la decisione di Donald Trump di promuovere nuove sanzioni contro Corea del Nord, Siria e Russia. Sul fronte coreano, il regime di Kim Jong-un ha reagito malissimo minacciando gli Stati Uniti di colpirli al “cuore” con missili nucleari; sul fronte russo invece la situazione è tutt’altro che di minore importanza. Ma in mezzo alla disfida tra le due maggiori superpotenze mondiali, prova a “rimettersi” in gioco l’Unione Europea, di certo con forza strategica e militare minore a Mosca e Washington: «crediamo che lo scopo delle sanzioni degli Stati Uniti non debba essere l’industria europea, resta vero… è importante uno stretto coordinamento tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea per la politica di sanzioni nei confronti della Russia. In questa luce considereremo il disegno di legge approvato dal Congresso americano», sono le parole della portavoce di Angela Merkel a Bruxelles Ulrike Demmer. Una nuova discesa in campo a fianco degli Stati Uniti, senza però lasciare perdere per sempre il rapporto prezioso con Putin, già più volte incontrato dalla Merkel per motivi di scambi commerciali (e politici) sull’asse Berlino-Mosca. È evidente che la Germania, tanto quanto gli altri Paese Ue vogliono da un lato “tenere” buono il rapporto con Putin, dall’altro non pagare le pesanti sanzioni che potrebbero gravare sulle società europee che collaborano con Mosca per i vari progetti infrastrutturali energetici.



COREA DEL NORD: COLPIREMO GLI USA!

Dalla Corea del Nord arriva un nuovo minaccioso ultimatum contro gli Stati Uniti: nel momento in cui Russia, Cina e Usa sembrano riavvicinarsi per gli obiettivi comuni e per una nuova strategia del dialogo, ecco il regime di Pyongyang che spira nuovi venti di terza guerra mondiale. Con un durissimo comunicato apparso sulla ormai consueta agenzia di stampa del regime, la KCNA, il portavoce del ministero degli esteri di Kim Jong-un avverte «attacco nucleare contro il cuore degli Stati Uniti se dovessero mostrare anche il minimo segno di un tentativo di rimuovere la nostra leadership suprema». Un colpo mirato e con la maggior forza possibile: con la minaccia Pyongyang è abituata anche perché ricerca sempre in questo modo di ottenere maggiori convergenze demagogiche interne; ma resta comunque un problema non da niente per l’intera comunità internazionale. «La cosa più importante che gli Stati Uniti possono fare è di separare la capacità nucleare e chi potrebbe avere l’ìntenzione»: con queste parole nella scorsa settimana il direttore della Cia Mike Pompeo aveva allarmato il regime di Pyongyang che in questo modo ha voluto replicare ancora una volta.