Mettetevi per un attimo nei loro panni: la famiglia di Villavallelonga – papà, mamma e 2 bambini – svegliata alle 2 di notte dalla presenza di un cucciolo d’orso nel soggiorno. Tenero, penserà qualcuno. Peccato che il “cucciolo” di anni 3, noto nei paesi della Marsica per le sue sortite nei centri abitati alla ricerca di cibo, pesasse 120 kg e, impaurito per il fatto di essersi ritrovato all’interno di quello spazio chiuso e conosciuto, avesse nel frattempo devastato un angolo di casa. All’inizio, come riportato da La Repubblica, il capofamiglia si era alzato dal letto lasciando moglie e figli a dormire. Temeva che a sfondare la porta della cantina e a fare tutto quel trambusto fossero stati i ladri. Poi, una volta ritrovatosi a tu per tu con l’animale è scattato l’allarme. I bambini, svegliatisi di soprassalto, sono rimasti alle spalle dei loro genitori, pronti naturalmente a fargli da scudo. Ma nel frattempo era in corso una gara a chi fosse più spaventato: la famiglia, rifugiatasi sul balcone e tratta in salvo dai vigili del fuoco che li ha fatti calare dal terrazzo, o l’orso Mario, rifugiatosi anche lui alle spalle del divano. A poco a poco, a quell’ambiente domestico l’animale dev’essersi addirittura abituato, se è vero che ha finito quasi per addormentarsi, finendo per facilitare il lavoro del veterinario che lo ha sedato per consentirne il trasporto all’interno del Parco Nazionale dell’Abruzzo, dove avrebbe dovuto essere.
L’ORSO MARIO RISCHIA DI FINIRE IN CATTIVITÀ
LA POSIZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELL’ABRUZZO
Subito dopo l’inconveniente che ha visto protagonista l’orso Mario, con i due bambini dell’abitazione oggetto dell’irruzione trasportati in ospedale in stato di shock, sono arrivate le scuse del Parco Nazionale dell’Abruzzo. I responsabili dell’ente, come riferito da La Repubblica, sono consapevoli che l’episodio “purtroppo farà discutere. Una cosa così succede una volta su un milione, ora temiamo per il futuro dell’animale. Vogliamo proteggerlo”. Il Presidente del Parco, Antonio Carrara, in una nota ha dichiarato:”Siamo molto vicini alla famiglia che è stata vittima di una situazione incresciosa che nessuno vorrebbe vivere. Lavoriamo quotidianamente per favorire la convivenza tra uomini e orsi ma quello che è accaduto questa notte è difficile da accettare, per cui ho contattato immediatamente il Ministero dell’Ambiente che ha convocato una riunione urgente per lunedì mattina, nel corso della quale sarà affrontato il problema della gestione di un orso confidente che opera, da mesi, prevalentemente nella zona di protezione esterna e fuori dal Parco per trovare una soluzione, sia nell’interesse della conservazione dell’orso, sia della tranquillità delle persone”. Il rischio, a fronte di una denuncia, è infatti quello che l’orso finisca in cattività: una condizione dalla quale difficilmente riuscirebbe a venire fuori negli anni futuri. Altresì, come denuncia il Wwf Abruzzo, è necessario attivare tutte le procedure per salvaguardare uno degli ultimi 50 esemplari di orso marsicani rimasto in vita. Insomma, la speranza è che la fame che ha spinto Mario a spingersi alla ricerca di cibo nei centri abitati non gli risulti fatale.