Mancano ancora tre mesi all’inizio del processo a carico di Matteo Cagnoni, presunto assassino di Giulia Ballestri, la moglie 39enne massacrata a colpi di bastone in testa il 16 settembre scorso. Cagnoni, noto dermatologo, ha scelto la vita del processo in Corte d’Assise ed il procedimento si svolgerà a Ravenna, città nella quale è avvenuto il terribile omicidio della donna. L’uomo, a quasi un anno dal suo arresto avvenuto tre giorni dopo il ritrovamento del corpo della moglie, ha sempre ribadito la sua estrema innocenza rispetto al terribile delitto e, stando a quanto rivela Ravennaedintorni.it, di recente avrebbe per l’appunto rifiutato il processo con rito abbreviato andando incontro al concreto rischio di ergastolo pur di riuscire a dimostrare la sua verità. Nel frattempo Matteo Cagnoni continua a chiedere di poter andare ai domiciliari con braccialetto elettronico in un appartamento di Ravenna che, stando a quanto reso noto dal Resto del Carlino, lo stesso medico accusato dell’omicidio della moglie avrebbe già preso in affitto proprio allo scopo di andare a scontare la sua condanna. I giudici però, difficilmente accetteranno la sua richiesta, alla luce delle prove finora raccolte e che andrebbero tutte contro di lui.



Dopo l’udienza preliminare dello scorso 22 giugno, è stato confermato il rinvio a giudizio di Matteo Cagnoni, il noto dermatologo dei vip accusato dell’omicidio pluriaggravato della moglie Giulia Ballestri. La donna 39enne e madre dei suoi figli fu uccisa brutalmente il 16 settembre scorso nella villa della famiglia Cagnoni, in pieno centro a Ravenna, precisamente in via Padre Genocchi. Una villa ormai in disuso ma che quella mattina divenne il luogo in cui la donna fu assassinata in modo violento. Per l’accusa non ci sarebbero dubbi sul fatto che a prendere a bastonate in testa Giulia Ballestri fu proprio l’uomo dal quale si stava per separare, dopo un matrimonio ormai naufragato e l’inizio di una nuova relazione da parte della vittima. Ora, la parola passerà alla Corte d’Assise, chiamata a decidere se condannare o meno il dermatologo per l’omicidio della moglie. Il processo, come anticipa RavennaToday.it, si preannuncia lungo e combattutissimo e prenderà il via in forma pubblica il prossimo 10 ottobre, a poco più di un anno dall’uccisione della 39enne.



In sede di udienza preliminare, Matteo Cagnoni avrebbe potuto chiedere il rito abbreviato, ovvero il procedimento che, in caso di condanna, garantisce una sostanziale riduzione della pena pari a un terzo e durante il quale si giunge a sentenza senza l’audizione di testimoni ma basandosi totalmente sulle carte dell’inchiesta fino a quel momento raccolte. Contro ogni aspettativa, tuttavia, Cagnoni ha deciso di procedere con rito ordinario e per questo sarà giudicato dalla Corte d’Assise composta da due giudici togati – di cui uno è presidente – e sei popolari. Per la difesa dell’indagato, il proprio assistito sarebbe del tutto innocente e a tal proposito ha anche contestato la validità di alcune prove, a sua detta raccolte in violazione dei diritti della difesa.



In attesa di sapere come la Corte d’Assise giudicherà Matteo Cagnoni, in riferimento all’omicidio della moglie Giulia Ballestri di cui è accusato, emergono nuovi elementi importanti a scapito del futuro imputato, da ottobre a processo. Si tratta di una intercettazione telefonica che vedrebbe protagonisti il fratello di Matteo Cagnoni, docente universitario, e l’anziano padre, ex primario di Medicina. L’intercettazione in questione è stata pubblicata qualche giorno fa dal Corriere Romagna; il fratello dell’indagato chiede: “Ma cosa è stato un raptus?”. “Non lo so. Ma noi dobbiamo dire che è stato un albanese”, è la replica del capofamiglia Cagnoni. Su questo stralcio di conversazione la difesa del presunto assassino di Giulia Ballestri ha già annunciato battaglia in aula. Le parole tra il fratello ed il padre dell’accusato sono state pronunciate dal pm Cristina D’Aniello nel corso dell’udienza preliminare e vanno ad aggiungersi all’intercettazione che aveva visto protagonista anche la madre di Cagnoni la quale, sempre al telefono, dopo l’uccisione di Giulia Ballestri aveva commentato: “Matteo questa volta l’ha fatta grossa”.